Minori stranieri: “fuga” dai centri di accoglienza

Misure inadeguate e scarsa conoscenza del fenomeno. Sono questi i primi elementi emersi dalla ricerca sul sistema di protezione dei minori rom e sinti in Campania.

Dallo studio, realizzato dall’ associazione “chi rom e… chi no” e dal centro di ricerca OsservAzione per conto del European Roma Rights Centre (Errc) in collaborazione con Bulgarian Helsinki Committee, si evince che è alta la percentuale dei ragazzi che abbandonano le strutture a cui vengono affidati.

I ricercatori Francesca Saudino e Daria Storia, tra settembre e novembre scorsi, hanno intervistato quaranta tra esperti, operatori sociali, avvocati, tutori e insegnanti:  Il 90 per cento dei 500 minori, dai 3 ai 18 anni, quelli inseriti annualmente nelle strutture residenziali (circa 180 sono rom rumeni) in affidamento temporaneo e quelli che transitano nei Centri di pronta accoglienza (Cpa), lascia le strutture all’ arrivo o dopo pochi giorni.

L’ indagine ha anche evidenziato misure insufficienti sul sistema di protezione dell’ infanzia rom. «La raccolta di dati sensibili (numero di minori, grado di scolarizzazione) non viene effettuata sistematicamente da parte degli enti preposti, né è prevista o richiesta ufficialmente ai diversi soggetti che si occupano del sistema di protezione dell’ infanzia – spiegano i ricercatori-i dati sono approssimativi, solo indicativi e parziali, e raccolti a seconda dei casi e delle esigenze delle varie parti della struttura». Venerdì la ricerca sarà commentata dai giudici del Tribunale per i minori di Napoli, Gaetano Assante e Pietro Avallone con Gerarda Molinaro, presidente dell’ Ordine assistenti sociali Campania e da rappresentanti di scuole, associazionee terzo settore.