Minori. Zampa (Pd): ”L’Italia ratifica convenzione Aja senza Kafala: così non tutela i più fragili”

zampaUna grande occasione persa: l’Italia avrebbe potuto mettere al primo posto il superiore interesse del minore e invece è stato ratificato il testo della Convenzione dell’Aja, stralciando gli articoli relativi alla Kafala. Per Sandra Zampa (Pd), vice presidente della commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza, : “é davvero ragione di rammarico dovere prendere atto che, dopo dodici anni di attesa, l’Italia ratifica il testo della Convenzione dell’Aja, senza gli articoli relativi alla Kafala, l’istituto giuridico in uso nei paesi islamici per tutelare e proteggere i minori abbandonati o in difficoltà, e rinviando per l’ennesima volta ad altra sede la questione della sua attuazione”.

Il commento della vicepresidente scaturisce dall’approvazione del testo della Convenzione così come esce dalla Camera in terza lettura dopo il passaggio in Senato lo scorso 11 marzo. A Palazzo Madama a grande maggioranza, la Convenzione dell’Aja era stata ratificata (164 i sì, 50 i no e 2 gli astenuti) dopo aver “sospeso” però  la Kafala, il cui accoglimento sarebbe stato esaminato in un secondo passaggio parlamentare per verificarne la possibilità di adeguamento all’ordinamento. Il testo, modificato con alcuni stralci, è tornato così alla Camera.

“Di fatto con il via libera al provvedimento rispetto al quale ho preferito astenermi in difformità dal gruppo parlamentare di cui faccio parte, il Parlamento – prosegue –  ha gettato via la possibilità di dare all’Italia uno strumento utile a tutelare i minori, in particolare quelli non accompagnati che arrivano dai Paesi in guerra, sotto l’incubo dell’Isis, o in fuga dall’estrema povertà”.

Per Zampa “si è trattato di una scelta paradossale visto che la Convenzione nasce nel 1996 per dare concretezza e corso alla ‘responsabilità genitoriale’ e ‘alle misure di protezione dei minori’ e visto che la Camera, dopo un approfondito lavoro condotto in Commissione giustizia aveva, nel 2014, approvato finalmente un testo che adeguava la normativa italiana inquadrando la Kafala come ‘affidamento o assistenza legale del minore’ e assegnando ai tribunali dei minori o alla commissione adozioni internazionali la valutazione dell’idoneità della famiglia”.

Ritengo che la scelta che “ha portato alla ratifica della Convenzione, sostanzialmente svuotata di gran parte del suo contenuto – precisa – (dei 15 articoli licenziati dalla Camera ne sono rimasti 4 dopo il passaggio al Senato), non abbia messo al primo posto il superiore interesse del minore come invece avrebbe dovuto essere“.

“Confido che l’impegno assunto dal Governo e dal Parlamento a provvedere con norme a colmare il vuoto legislativo  – conclude – prodotto con l’approvazione del testo della Convenzione così come esce oggi dalla Camera in terza lettura, si riveli pronto e reale. Sarò ben lieta di cambiare opinione”.

Infine, proprio in questi giorni a L’Aja si stanno svolgendo i lavori della Special Commission dedicata alla valutazione dell’’impatto che la ratifica della Convenzione de L’Aja ha prodotto nei vari Paesi  e gli effetti provocati dalla legge di ratifica.

Fonte: www.notizie.yahoo.com