Moldova: Ai.Bi e La Fabbrica del Sorriso hanno aperto le porte di 4 istituti per fare entrare il calore della famiglia

STELA

Il successo di un progetto finanziato sta nella sua sostenibilità, e questo lo ha dimostrato il progetto Ludofriends avviato nel 2006 da Ai.Bi, Amici dei Bambini Moldova con La fabbrica del Sorriso.

Un progetto i cui frutti sono tangibili tutt’oggi. E li hanno toccati con  mano  Anna e Fabio Stojan che sono in giro per il mondo a visitare i progetti di La Fabbrica del Sorriso. Un viaggio in moto di 15.000 km durante il quale visitano i progetti finanziati da Fabbrica del Sorriso negli ultimi anni, tra cui, appunto, le 4 ludoteche, ilCentro metodologico dell’animazione e un Ludobus,  avviati con Ai.Bi. in Moldova in grado di offrire la gioia del gioco come fattore di crescita e di sviluppo armonico della personalità.

Ludoteche realizzate all’interno di vari internat del paese che ospitavano, al momento dell’avvio del progetto, centinaia di bambini abbandonati in attesa di una famiglia. Ecco la storia di questa felice partnership.

Nel 2006, un’equipe giovane e molto entusiasta di Amici dei Bambini Moldova e del partner locale Prietenii Copiilor decise di far aprire, letteralmente, le porte di 4 internat (istituto residenziale di accoglienza di bambini orfani e senza cure genitoriali) della Moldova. In quei tempi, gli internat erano delle strutture chiuse dove i bambini passavano tutto il loro tempo dal mattino alla notte, mangiando, studiando, dormendo nello stesso posto e la parola deistituzionalizzazione veniva pronunciata solo a sottovoce. Si doveva trovare un modo per i bambini ospiti degli internatfuori: prima a vedere quello che c’era al di la delle mura dell’internat, poi per tornare definitivamente a casa, nella famiglia.

Da qui l’idea di portare il gioco dentro quelle mura,  di realizzare delle ludoteche: uno spazio ristrutturato, allestito con tutto il necessario da poter garantire ai bambini momenti di svago, di gioco, di socializzazione. In nome di quest’ultimo, le ludoteche sono state concepite come degli spazi aperti anche ai bambini della comunità: nelle ludoteche di mediafriends e Ai.Bi. in questo modo hanno fatto giocare in 10 anni oltre 10 mila bambini.

La socializzazione è, infatti,  fondamentale per favorire una migliore integrazione sociale dei bambini: però quello che mancava era la riattivazione anche dei legami con le proprie famiglie. Ecco perché Amici dei Bambini, a piccoli passi, ha introdotto nei 4 internat in cui era andata a lavorare, la figura professionale dell’Assistente Sociale che, a quei tempi, mancava in assoluto.

Grazie all’intervento dei 4 assistenti sociali, 322 bambini e le loro famiglie hanno beneficiato di interventi individualizzati mirati a garantire a ciascun bambino il diritto fondamentale ad una famiglia. Di questi, 62 bambini sono stati rientrati nella famiglia d’origine, ricevendo costantemente sostegno sociale, giuridico, materiale e psicologico. Altri 22 sono potuti rientrare nelle famiglie ‘allargate’. In quei casi dove la famiglia di origine non era una vera risorsa per i bambini, si procedeva alla determinazione dello status giuridico dei bambini e, grazie al nostro intervento, ben 111 bambini hanno ottenuto uno status più chiaro, con documenti in regola.

Siccome non tutti i bambini potevano essere adottati, vista la loro età e/o stato di salute (15 bambini sono stati poi adottati a livello nazionale e 21 a livello internazionale), gli altri hanno beneficiato di forme alternative all’istituzionalizzazione tra cui Casa Famiglia (26 bambini), Assistenza Parentale Professionale (4 bambini) e tutela presso parenti (18 bambini).

Queste sono le cifre che avevamo alla fine del progetto Ludofriends – La fabbrica del Sorriso, ovvero a giugno 2010. “Da lì sono passati ormai 6 anni – dice Stela Vasluian, referente Ai.Bi. Moldova – e siamo molto contenti di vedere che le attività da noi avviate proseguono tutt’ora, ed a dimostrarlo sono, di nuovo, le cifre”.

“Per fare un esempio, se nel 2006, quando abbiamo iniziato, l’internat di Carpineni accoglieva 350 bambini – precisa Stela Vasluian –  nel 2010 questo numero si è più che dimezzato, arrivando a 146 mentre adesso sono rimasti solo 46. La Ludoteca continua ad essere attiva, accogliendo bambini dalla comunità, bambini delle 3 scuole del villaggio che vengono a passare il loro tempo libero, scegliendo da soli il gioco ed il compagno di gioco, così come il regolamento della ludoteca stessa lo richiede”.

Le ludoteche, avviate 10 anni fa, sono tutt’oggi nel pieno della loro attività.Non sappiamo quanto ancora riuscirà il direttore dell’internat a mantenere attivo questo servizio – conclude –, ovviamente tutto dipenderà anche dai fondi che riuscirà ad avere per il mantenimento della struttura. Una cosa, però, è certa e lo abbiamo letto nella fermezza con cui ci raccontava le sue idee future: la ludoteca continuerà ad esistere perché ha dimostrato la sua importanza ed utilità anche per la comunità”.