Moldova: come pacchi restituiti al mittente. La tragedia dei minori adottati riportati negli istituti

moldovaDue coniugi che vogliono diventare genitori, che desiderano qualcuno che li chiami “mamma” e “papĂ ”, che stilano e raccolgono decine e decine di documenti, e che aspettano un bambino a volte per lunghi anni. E dopo aver tanto atteso, lo accolgono nella loro casa, lo fanno diventare parte della famiglia, lo integrano nella societĂ  attraverso l’inserimento a scuola e le feste di compleanno dei compagni di classe. E poco dopo, al sorgere del primo problema, lo respingono. E lo restituiscono al mittente.

Lui è Vlad, un minore abbandonato che pensava di aver finalmente trovato una famiglia, ma il sogno non si è avverato. Si tratta di un adolescente lasciato prima dai genitori naturali e poi, una seconda volta, da quelli adottivi. Quando Vlad aveva 8 anni, e suo fratello 4, sono stati adottati da una famiglia di Chisinau. Le relazioni con la madre adottiva erano molto difficili. Forse perché inizialmente lei voleva adottare solo il fratello minore di Vlad, ma siccome la legge non consente di separare le fratrie, ha finito per accoglierli entrambi, suo malgrado.

“Vorrei tornare in famiglia, ma allo stesso tempo mi sento come un giocattolo, che è stato usato abbastanza, ed è diventato ormai inutile”. Vlad ammette di avere delle colpe, ha confessato di aver rubato dei soldi in casa e di essersi comportato male. Per questo è stato abbandonato una seconda volta.

“Ho iniziato a creare problemi in famiglia. Sono scappato, ho rubato, non sono tornato a casa per qualche giorno…”

L’adozione di Vlad è durata un anno e mezzo, prima che la famiglia decidesse di rifiutare il ragazzo e restituirlo all’orfanotrofio dove l’avevano preso. I genitori, però, hanno tenuto il fratellino più piccolo, separando così la fratria, pur non potendolo fare. E la madre adottiva è “scappata” con il bambino per nascondersi dalle autorità.

La direttrice del Centro per Bambini «Regina Pacis», Inga Platon, ha dichiarato: “Gli organi di tutela sono andati alla ricerca della madre e l’hanno trovata a Mosca. Non vuole rinunciare all’adozione, vuole rimanere la mamma di questi bambini, ma per il momento non può prendere con sè Vlad. Attualmente, ha detto di essere in grado di prendersi cura solo di suo fratello minore”.

I genitori biologici del bambino erano stati privati dei diritti genitoriali 7 anni fa per problemi di alcolismo. Vlad è ora rimasto completamente solo, senza una famiglia e senza suo fratello.

“Non sono una persona cattiva, perché tutti mi lasciano?”.

Gli psicologi lanciano l’allarme: i bambini abbandonati giĂ  sperimentano un grave trauma emotivo, se poi vengono riportati in istituto per il fallimento di una adozione, lo shock diventa drammatico.

“Questi ragazzi possono smettere di credere in se stessi e perdere completamente la capacità di fidarsi degli altri, a maggior ragione di nuovi genitori che potrebbero adottarli. Un bambino di questo tipo si porrà immediatamente la domanda: perché dovreste essere migliori di chi mi ha abbandonato?” ha detto la psicologa, Inga Rusu.

Le fa eco Svetlana Chifa, responsabile della Direzione dei Diritti del Fanciullo, della municipalità di Chisinau: “L’adozione è un passo molto importante per le coppie. Prima di cominciare l’iter è necessario considerare tutti i dettagli e comprendere la serietà di una simile decisione, perché i minori non sono giocattoli”.

 

Fonte: OLGA SARIVAN, VLAD KOROBA

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