Mons. Pichierri, Arcivescovo di Barletta: “L’impegno di Ai.Bi. deve essere diffuso perché oggi sono troppi i bambini rifiutati e cestinati”

benedizione

“La Chiesa deve essere Buon Pastore e deve promuovere iniziative di autentico amore, come l’adozione”. Questo il compito della Chiesa nella promozione dell’accoglienza dei bambini abbandonati, così come l’ha individuato Sua Eccellenza monsignor Giovanni Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani – Barletta – Bisceglie, celebrando la Benedizione delle Adozioni per 18 famiglie pugliesi e i loro 23 figli adottivi. Monsignor Pichierri ha presieduto il rito domenica 26 aprile nella parrocchia del Santissimo Crocifisso di Barletta. Molto toccante l’omelia, nella quale sono stati ricordati i tanti casi di bambini abortiti o abbandonati. Per garantire a questi ultimi che possa essere restituita loro la dignità di figli è fondamentale l’impegno di Amici dei Bambini: “Un’associazione – ha sottolineato il vescovo di Barletta – che deve essere conosciuta e diffusa perché oggi ci accorgiamo di quanti siano i neonati concepiti che vengono uccisi volontariamente nel grembo delle loro mamme o rifiutati, cestinati!”

In aiuto di questi piccoli, monsignor Pichierri ha invocato l’intervento di “un papà e una mamma che non hanno magari avuto figli nella carne e desiderano porsi a servizio della vita, aprendosi all’amore”. Perché l’amore non si chiude – ha ricordato il vescovo pugliese -: è sempre aperto come la porta di casa per poter accogliere gli altri. “E dove entra l’amore fiorisce la vita!” E’ un vero “miracolo dell’amore” quello dell’adozione, che vede i bambini accolti, amati dai loro nuovi genitori.

Ciò che la Chiesa è chiamata a fare – ha sottolineato monsignor Pichierri rivolgendosi alle famiglie adottive – è incoraggiarle a portare avanti la missione che Gesù vi ha affidato da quando avete avuto nel cuore non un semplice desiderio, ma una vera volontà di accogliere e di rendere partecipi del vostro amore genitoriale questi bambini che oggi voi presentate al Signore perché benedica loro e benedica voi stessi”.

Il rito di Benedizione è infatti il riconoscimento ecclesiale del percorso dell’adozione come atto di accoglienza compiuto al cospetto del Signore nel nome di Gesù Abbandonato. È proprio Gesù, infatti, a trasformare “la nostra vita e a renderla capace di donarsi a tutti e particolarmente ai fanciulli”: quei bambini “che non sono stati chiamati per nome da chi li ha gettati via e sono rimasti privi dell’amore”.

“Dio voglia che quello che voi avete compiuto e che state portando innanzi con il dono dell’amore – ha proseguito monsignor Pichierri, rivolto alle famiglie adottive – divampi  anche in tante altre coppie”. Il richiamo è alle parole di Gesù: “Io sono venuto sulla terra per incendiarla d’amore”, un fuoco che non distrugge, ma da vita.

Benedicendo le famiglie adottive, il vescovo di Barletta ha concluso invocando lo Spirito Santo affinché renda saldi nell’amore e “questo esempio mirabile possa essere imitato da tante altre coppie sul modello della famiglia di Nazareth.