In fuga dalla Siria. Senza carburante, alla deriva su una barca per 12 giorni, tre bambini muoiono di fame e sete

Due bambini di uno e due anni, un adolescente di 12, una mamma di due bambini e altre due persone sono morte su una barca rimasta per giorni alla deriva nel Mediterraneo. Fuggivano dalla Siria, dove da oltre 11 anni infuria una guerra che pare senza fine

Nel silenzio generale, lo abbiamo ripetuto più volte: in Siria si continua a morire. Ora, purtroppo, tocca ribadirlo ancora una volta, ma con una piccola e significativa variante: non solo “in Siria” si continua a morire, ma anche in Europa, in quel mar Mediterraneo che, per tanti siriani in fuga da una guerra lunga ormai più di 11 anni, è visto come la via di fuga verso una possibile salvezza.

Tre bambini vittime di fame, sete e ustioni

Invece, quel mare, si è trasformato in una trappola mortale per 6 profughi siriani, tra i quali due bambini di uno e di due anni e un adolescente di dodici anni. Delle altre tre vittime, secondo Repubblica una era mamma di due bambini, ora rimasti orfani.
A riferire della situazione è stato l’UNHCR, che si sta prendendo cura delle altre 26 persone presenti su un barcone che presumibilmente era alla deriva da diversi giorni prima di essere soccorsi e portati a Pozzallo. Come riporta Ansa: “Tutti presentano condizioni estremamente gravi, tra cui ustioni”, dovute alla lunga permanenza sotto il sole, senza alcun riparo.
Secondo le ricostruzioni, i profughi siriani e afghani (11 uomini, 8 donne e 7 bambini) erano partiti dalla Turchia il 30 di agosto. Rimasti senza carburante, sono andati alla deriva per diversi giorni prima di essere soccorsi da un mercantile e, poi, dalla Guardia Costiera italiana. Ma al momento del soccorso, 6 persone erano già morte, presumibilmente di fame, sete e per le ustioni.
Una ennesima tragedia che arriva solo pochi giorni dopo la notizia della morte di un’altra bambina siriana, deceduta mentre era con i genitori e la sorella di un anno e mezzo su una barca rimasta alla deriva per oltre 10 giorni.

Gli interventi di Ai.Bi. in Siria, vittima di una guerra senza fine

Queste morti terribili sono frutto di una guerra sanguinosa che non conosce tregua. Una guerra che fa vittime in Siria e al di fuori dei confini, davanti alla quale Ai.Bi. ormai dal 2014 si è attivata con progetti di Cooperazione Internazionale portati avanti con il partner locale Kids Paradise.
Attualmente sono due i progetti nei quali Ai.Bi. è impegnata: il primo è il progetto Sawyan – Empowerment of Civil Society in Idlib Governorate, finanziato dall’Unione Europea, che mira a rafforzare le Organizzazioni della Società Civile siriana perché possano essere il motore di una ripresa del Paese.
Il secondo progetto è invece portato avanti grazie al contributo dei Fondi 8×1000 a gestione statale 2019 e mira al rafforzamento della resilienza delle famiglie attraverso l’assistenza umanitaria e il supporto alle attività agricole.
Entrambi le iniziative possono essere sostenute da tutti aderendo al progetto “Adotta a distanza di bambini della Siria”: bastano 0,83 centesimi al giorno.