Nepal. Accolto il progetto di emergenza: scuole nuove, alloggi temporanei e sostegno psicologico ai bambini di 5 distretti

hhL’immagine di Topolino e di un fiore dipinti sulle pareti sono solo un lontano ricordo per gli alunni della Raj Kaleshwor School, nel distretto di Dolakha, uno dei più colpiti dal terremoto che ha sconvolto il Nepal. Ora quelle pareti sono in frantumi e la scala in legno che portava al secondo piano penzola pericolosamente. L’unica struttura rimasta in piedi in una scuola da 250 studenti è il cancello esterno. E la ricostruzione delle scuole è proprio uno degli interventi che saranno realizzati grazie al finanziamento ottenuto da Ai.Bi con il “progetto di emergenza in Nepal” presentato nell’ambito di un bando appositamente indetto dall’Ufficio affari di gabinetto della Ripartizione Presidenza e Relazioni estere della Provincia di Bolzano.

Il progetto prevede anche la costruzione di alloggi temporanei (tramite l’acquisto di materiali da costruzione, soprattutto lamiere di metallo), il ripristino di edifici privati e il sostegno psicologico alle vittime del terremoto e di sostegno alla sicurezza alimentare locale.

Le zone d’intervento del progetto d’emergenza sono concentrate nell’area dal centro all’est del Nepal, colpito dal terremoto il 25 aprile 2015. In particolare interessano i distretti di Dhading, Gorkha, Kavrepalanchok, Ramechhap e Sindhupalchok.

Ai.Bi. è in prima linea nell’emergenza già all’indomani del terribile terremoto che ha colpito il Nepal il 25 aprile scorso, attivandosi subito per aiutare la popolazione. E tanti interventi sono stati avviati anche grazie al Sostegno a distanza. Ma ancora tanto c’è da fare e gli aiuti non sono mai sufficienti.

L’intervento di Ai.Bi. si concretizza in particolare in due ambiti. In primo luogo l’assistenza familiare e l’assistenza psicosociale ed educativa ai bambini. Attivando un Sostegno a Distanza si può quindi aiutare Ai.Bi. ad acquistare generi di prima necessità (kit igienici, filtri per l’acqua, medicinali, abbigliamento, integratori alimentari) e a creare spazi sicuri per i bambini, dove, attraverso il gioco, possano recuperare dal cosiddetto “post traumatic stress disorder” e ricevere l’educazione di cui hanno diritto.

Fino a oggi alcuni interventi sono già stati realizzati. Il nostro Centro Paani di Kathmandu, attivo dal 2006, a seguito del sisma è stato convertito in un centro di prima assistenza per la distribuzione di acqua e medicinali e per fornire supporto psicologico a 120 bambini e relative famiglie. Sempre nella capitale, Ai.Bi. ha allestito un centro educativo di emergenza con uno spazio ad hoc destinato a 25 bambini tra i 2 e gli 8 anni. Qui i nostri operatori si prendono cura di loro dal punto di vista nutrizionale ed educativo, fornendo cibo e giocattoli.

Nei villaggi di Madhavpur e Chautara, invece, sono stati distribuiti rispettivamente tende per garantire riparo a tante mamme e bambini rimasti soli e kit igienici per contrastare la diffusione delle malattie.

L’emergenza non è finita e l’aiuto di tutti è determinante, soprattutto se si considera che secondo la valutazione delle Nazioni Unite sono oltre 2,8 milioni le persone in stato di necessità; gli sfollati sono 100.000 distribuiti in 373 campi provvisori. Sono andate distrutte 500.000 case e altre 300.000 sono state seriamente danneggiate.  Il sistema educativo è in gravissima difficoltà oltre 32.000 classi sono state distrutte e altre 15.000 sono state danneggiate, 1 milione di bambini non ha accesso all’educazione.

Numeri che con la loro “durezza” dimostrano l’urgenza di intervenire: ma per fare ciò abbiamo bisogno anche del vostro aiuto e sostegno.