Nepal. Con le donazioni raccolte in Italia, Ai.Bi inizia la ricostruzione di una scuola per 20 bambini disabili

bambina scuolaL’adesivo rosso attaccato al muro è quello che rimane dopo il terremoto dello scorso 25 aprile: laddove c’era una scuola per bambini con disabilità mentali, ora non c’è più nulla se non macerie. Ma non ancora per molto. Ai.Bi., come sempre in prima fila quando si tratta di lottare e difendere i più deboli e fragili,  si sta rimboccando le maniche e “armata” di gru ed escavatrici ricostruirà la scuola dei sogni di questi bambini, rimasti da un giorno all’altro senza niente.

La scuola si trova nel distretto di Sindhupalchok (Village development committee di Sangachok) ed è stata gravemente danneggiata dai sisma del 25 aprile e del 12 maggio: Amici dei Bambini la ricostruirà totalmente ma in un luogo più sicuro per i bambini e gli insegnanti costretti ancora oggi a fare lezione tra le macerie. E’ una scuola che potrà ospitare circa 20 bambini e sarà realizzata in partnership con Njs (Nepal Jesuit Society) e il supporto del Deo (district education officer) e grazie al finanziamento della Provincia di Bolzano e alle donazioni dei nostri sostenitori.

Nel frattempo, voci ufficiali dicono che il governo ci metterà dai tre ai cinque anni per ricostruire le oltre 5000 scuole distrutte o danneggiate. Il Dipartimento dell’Educazione stima che serviranno 38 miliardi di rupie nepalesi per ricostruire le oltre 5 mila scuole danneggiate e o totalmente andate distrutte nei 14 distretti più colpiti.

Una situazione drammatica che ci obbliga moralmente a non accantonare la “questione Nepal”: perché dopo l’impellenza dell’emergenza, scatta il momento non meno delicato e complesso della ricostruzione, ovvero del post emergenza. Step necessario per il ritorno alla normalità che però, complice il silenzio mediatico, molte volte riscontra nell’opinione pubblica meno ascolto ed attenzione. Rendendo così questa fase di recupero inevitabilmente più difficile. Perché meno aiutata e supportata.

Ma quei bambini continuano ad esserci, quegli insegnanti continuano ad avere bisogno, continuano ad entrare in aule pericolanti, in scuole fatte di lamiera (nel migliore dei casi) o a fare lezione su banchi tra le macerie e il fango.  Per il momento la partecipazione scolastica a livello nazionale è limitata al 60%, anche perché in alcune regioni gli edifici rimasti in piedi sono stati convertiti in rifiuti per le famiglie in fuga.

Per questo il sostegno scolastico è uno degli ambiti nei quali si esercita l’intervento di Amici dei Bambini a favore della popolazione nepalese. Già all’indomani del terremoto,Ai.Bi. ha distribuito centinaia di kit scolastici in partnership con SWI, social worker institute e attivato una campagna di Sostegno a Distanza con l’obiettivo di sostenere l’assistenzaeducativa e ludica.

Inoltre al centro Paani è stato attivato un servizio pomeridiano di aiuto compiti e rinforzo scolastico per prevenire fin da subito eventuali lacune nell’apprendimento dovuto alla lunga chiusura delle scuole. Tutto ciò per evitare che i bambini arrivino impreparati agli esami di fine anno, dare loro la possibilità di superarli sicuri, evitando di perdere un anno della loro vita oltre alle perdite già subite ad aprile scorso. Questo supporto è molto importante per le famiglie, che spesso non sono in grado di seguire lo studio dei bambini. E’ il nostro impegno per diminuire la dispersione scolastica e alleviare i sintomi da Post Traumatic Stress Disorder a 30 bambini dai 6 ai 16 anni che vengono seguiti dalle nostre insegnanti e dalla nostra psicologa di lunga esperienza.  Tutto ciò è possibile grazie al Sostegno a Distanza ed al contributo della Regione Toscana. Il progetto durerà in tutto un anno.