Nepal: contro l’abbandono, un progetto per formare bravi operatori sociali

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Che prospettive può avere un bambino che in Nepal nasce in una famiglia povera? Quante possibilità ha di crescere con la sua mamma e il suo papà, anziché essere abbandonato al suo destino, in un istituto, o – peggio ancora – per la strada?

L’abbandono minorile in questo Paese è una vera piaga sociale. I bambini in assistenza statale, o fuori famiglia, sono ben 450mila, mentre gli istituti del Paese ospitano più di 300mila minori, che vivono nella speranza di un futuro migliore con una nuova famiglia, magari in un altro Paese.

Un sogno purtroppo irrealizzabile, visto che il Nepal ha chiuso le adozioni internazionali, negando così ai suoi minori abbandonati la possibilità di rinascere figli con una coppia di genitori disposti ad accoglierli.

In questo contesto, non resta che investire sul territorio, portando avanti dei progetti di cooperazione allo sviluppo volti almeno al miglioramento della qualità di vita di questi bimbi.

In questa cornice si inquadra l’ampio progetto che Amici dei Bambini sta portando avanti nel Paese da oltre un anno, grazie al supporto della Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI), per formare gli operatori locali e rafforzare il sistema della tutela e della protezione dei minori abbandonati.

Grazie alla stretta collaborazione con istituti educativi importanti, quali il St Xavier’s College e il Social Work Institute di Kathmandu, e al lavoro di rete con ben 12 diverse organizzazioni, il progetto di Ai.Bi. mira a valorizzare il ruolo e la professionalità dei social workers negli interventi con bambini e famiglie vulnerabili.

Proprio nei giorni scorsi, il Social Work Institute (SWI) ha lanciato un corso di specializzazione, che ha visto la partecipazione di oltre 30 operatori da diverse località del Nepal.

Formare del personale qualificato permette di raggiungere molto più facilmente regioni remote ed entrare in contatto, anche a livello linguistico, con i minori che hanno bisogno di sostegno. Questi e altri progetti in Nepal sono di fondamentale importanza vista la condizione dell’infanzia, costretta in molte regioni del Paese a lavorare, senza la minima tutela del diritto allo studio e al gioco.