Niente insegnante di sostegno: bambino rifiutato dalla scuola

disabili-scuolaRimbalzato da un plesso all’altro. Perché la scuola non ha la possibilità di inserirlo in classe e di garantirgli il sostegno di cui ha bisogno per superare le sue difficoltà. La storia di Andrea (il nome è di fantasia) è arrivata sulla scrivania dell’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione bicamerale per l’Infanzia e l’adolescenza.

Andrea dopo aver frequentato per quattro anni una scuola paritaria, dopo il trasloco nel milanese, la famiglia decide di iscriverlo nella scuola pubblica più vicina a casa. Il preside spiega subito di non poter accoglierlo perché le due sole classe quinte esistenti sono già in sovrannumero: e in entrambe sono inseriti ragazzi disabili o con disturbi dell’attenzione oltre i limiti fissati dalle leggi e dai decreti.

Ma i genitori di Andrea, forti del fatto che “la scuola è un diritto”  non mollano e si rivolgono all’Ufficio scolastico provinciale per avere giustizia. Nel frattempo, la mail della famiglia è arrivata anche sul tavolo dell’onorevole Brambilla che cerca di approfondire la situazione e da’ la garanzia che ci sarà una soluzione. Ed eccola, la via d’uscita: iscrivere il ragazzo in un altro plesso, dove la preside è disponibile a accoglierlo.

E lì siamo fermi, anche se il papà di Andrea non si dà pace:Avevamo chiesto la scuola più vicina a casa che ci avrebbe consentito di andare a prendere e portare nostro figlio senza usare la macchina. Noi ogni volta ci sentiamo trattati come un peso e abbiamo paura che questo clima di non accoglienza si ripercuota sul nostro ragazzo”.