Nigeria: aperta una commissione di inchiesta sui bambini stregone

Nella città di Uyo, nel sud-est della Nigeria, l’Agenzia The National Agency for Prohibition of Traffic in Persons and Other Related Matters” (NAPTIP), ha aperto una commissione di inchiesta sui bambini accusati di stregoneria.

Compito della Commissione, quello di raccogliere le testimonianze di alcune organizzazioni nazionali e internazionali presenti nel paese come la Right and Rehabilitation Network e la Stepping Stone, che si occupano di riabilitare e curare i bambini abbandonati e che hanno subito le accuse di stregoneria.

Questo tipo di persecuzione nei confronti di bambini sta crescendo in Africa. Per contrastare il fenomeno, in Repubblica Democratica del Congo, lo scorso anno, Amici dei Bambini, ha portato avanti la campagna di sensibilizzazione “Magia Nera” a favore dei bambini accusati di stregoneria. Ora assistiamo a un’emergenza simile in Nigeria.

In uno studio realizzato nell’estate 2010, dal titolo Children Accused of Witchcraft, Unicef sottolinea che la questione è veramente delicata.

Basta poco per essere condannati senza appello: un piccolo incidente domestico, un momentaneo problema familiare o semplicemente un temperamento troppo vivace o troppo introverso.

Improvvisamente i bambini vengono considerati posseduti dagli spiriti maligni: vittime di umiliazioni e persecuzioni, vengono abbandonati dalla famiglia ed emarginati per sempre dalla società.

Oggi questo destino tocca a tanti bambini innocenti, provenienti da famiglie disgregate in stato di povertà totale. In questi difficili contesti spesso la stregoneria diventa la scusa per liberarsi di una bocca da sfamare.

I minori sono spesso i capi espiatori quando le cose vanno male sia nella collettività sia per i singoli individui a causa della loro vulnerabilità e della loro incapacità di difendersi; di conseguenza vengono cacciati dalle loro comunità e abbandonati.

Capire la cultura e la tradizione che stanno dietro le accuse di stregoneria nei confronti dei bambini è il primo passo per porre fine a queste violenze in Nigeria.

Unicef raccomanda di non criminalizzare di questa credenza sottolineando che il miglior approccio è quello di lavorare con le comunità per portare un cambiamento.