Violentata dal padre a 6 anni, incinta a 16, dopo le botte dal compagno รจ fuggita

#NonToccatemiLaMamma. La storia di Anna, una bambina ‘cresciuta’ troppo in fretta. SMS o chiamata al 45567 per aiutare chi l’ha presa per mano quando era nell’abisso

Violentata a 6 anni dal padre, non ha mai saputo ritrovare il senso della propria dignitร  di donna. Fino a quando, dopo le ripetute violenze del compagno e una vita in fuga con una figlia di 8 mesi, non ha bussato alla porta della comunitร  mamma-bambino di Ai.Bi.

Violentata dal padre a 6 anni, incinta a 16, dopo le botte dal compagno รจ fuggitaAnna ha 19 anni; a 6 anni il padre lโ€™ha violentata. Non ha mai avuto il coraggio di dire la veritร . Dopo anni, dopo incubi ricorrenti e lโ€™impossibilitร  di dormire, decide di chiedere aiuto e si confida con la mamma che, invece di consolarla, la caccia di casa immediatamente.

A 16 anni rimane incinta, ma il compagno, molto piรน grande di lei รจ violento e, dopo ripetuti scontri fisici e verbali, decide di scappare. Dorme per mesi in uno scantinato con sua figlia di 8 mesi. Il suo datore di lavoro la convince ad andare dai servizi sociali. A 19 anni entra nella comunitร  mamma-bambino di Ai.Bi. e pian piano, con difficoltร  e sacrificio, oggi si รจ trasformata da adolescente impaurita e fragile a donna in grado di prendersi cura della sua vita e di quella di sua figlia.

Una storia come tante, di quelle che – anche se celate nelle botte e nel terrore silenzioso – possono avere per protagonista la mamma della porta accanto. Una vicenda che avrebbe potuto avere un finale drammatico, se non ci fosse stata la risposta al grido d’aiuto di Anna e della sua bambina: #NonToccatemiLaMamma รจ la Campagna solidale di Amici dei Bambini con la quale รจ possibile aiutare chi da anni si prende cura, accoglie, aiuta queste donne e madri a ritrovare fiducia e senso del futuro.

Per contribuire concretamente, basta inviare un SMS o chiamare da numero fisso il 45567. Perchรจ se in Italia una donna su tre รจ stata vittima di violenza, spesso di fronte al proprio bambino inerme, c’รจ sempre la possibilitร  di far sรฌ che questa non sia l’ultima parola.