Nuova convenzione diritti dell’infanzia: ma l’Italia non ratifica

geneva200Lo scorso 14 gennaio è entrato in vigore il Terzo Protocollo Opzionale alla Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a seguito del deposito del decimo strumento di ratifica da parte del Governo del Costa Rica.

Si tratta di un avvenimento storico per i diritti dei minori, perché il documento prevede alcune procedure che consentono di denunciare al Comitato delle Nazioni Unite per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza eventuali violazioni e abusi compiuti a danno dei minori nei diversi Paesi.

Ecco i Paesi che hanno finora ratificato il terzo Protocollo: Tailandia, Gabon, Germania, Bolivia, Albania, Spagna, Portogallo, Montenegro, Slovacchia e Costa Rica.

Tantissime le associazioni coalizzate nel coordinamento“Ratify OP3 CRC”, che negli ultimi anni si sono mobilitate per spingere i Governi a questa ratifica.

L’Italia ha firmato il Protocollo, insieme ad altri Stati, il 28 febbraio 2012, ma non lo ha ancora ratificato nonostante la pressione delle 86 associazioni italiane del Gruppo CRC, di cui Amici dei Bambini è membro, che già negli ultimi due rapporti annuali hanno espressamente chiesto:

“1. Al Parlamento di ratificare il nuovo protocollo opzionale della CRC;

2. Al Governo e al Parlamento di provvedere, in occasione della detta ratifica, anche alle dichiarazioni opzionali che con sentiranno di: a) ricevere segnalazioni da altri Stati (art. 12) e b) di consentire nei propri confronti la procedura d’inchiesta in caso di violazioni gravi o sistematiche (art. 13);

3. Al Governo e, per esso, a tutti i Ministeri Competenti di diffondere e informare sul contenuto del nuovo Protocollo”

(scarica il rapporto 2013)

Perché questo strumento si riveli efficace per la difesa dei diritti e degli interessi protetti dei minori, anche da parte delle associazioni di categoria, sarà infatti fondamentale che all’atto della ratifica, il Governo consenta di sottoporsi alle procedure previste e alla denuncia da parte di altri Stati.