Ok dell’UE alle famiglie gay. Il ‘no’ accomuna la Chiesa, le associazioni familiari e i giuristi

famiglia nel verde 400 286La società civile, cattolica e non, affermerà il proprio ‘no’ alla cultura del ‘gender’, con il Family day, previsto il 20 giugno a Roma. Intanto la risoluzione del Parlamento europeo che definisce “famiglia” anche una coppia omosessuale con figli, non poteva non scatenare reazioni opposte. Da un lato c’è chi la celebra come una vittoria dei diritti civili, dall’altro chi approfondisce la questione, provando a mettere un po’ d’ordine in una materia così complessa.

Il costituzionalista Filippo Vari, docente all’Università Europea di Roma, intervistato dal quotidiano Avvenire, disegna subito il quadro entro cui il documento va inserito. Il documento approvato dal Parlamento europeo “Strategia per la parità di genere”- afferma il giurista- ha un forte valore politico, ma non certo giuridico. Come dire, il documento non è vincolante per gli Stati membri, tanto più che il riconoscimento pubblico delle convivenze non è materia di competenza dell’EU.

La raccomandazione di Strasburgo riunisce in un solo documento elementi positivi quali la lotta alla violenza sulle donne, il bullismo, la tratta umana con proposte preoccupanti. Secondo Vari, non si può strumentalizzare il fatto che uomini e donne abbiano la stessa dignità con l’idea che non si è uomini e donne per natura. Un’ideologia che Vari non lesina a definire pericolosa per la stessa società.

Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, parla di una “sconsiderata corsa verso lo smantellamento dell’identità più profonda della famiglia”. E aggiunge che questa forzatura ideologica vuole piegare l’idea della famiglia all’uso e consumo che di essa ne vogliono fare gli adulti.

Dice la sua anche il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino. Dai microfoni di Radio Vaticana il presule afferma che il documento di Strasburgo va nel solco di una cultura “che tende a imporre un certo modo di vedere, di pensare, rispetto a questi temi”.

E ribadisce l’importanza che la Chiesa continui “con chiarezza e senza tentennamenti a dire la verità sulle cose, nel rispetto di tutti”. Passando ad analizzare la situazione nel nostro Paese, monsignor Galantino afferma la posizione contraria della Cei alla proposta di legge Cirinnà. E la contrarietà rispetto al tentativo di uguagliare forme di convivenza con la famiglia costituzionale.

Di qui la raccomandazione a difendere il valore della famiglia e il diritto all’educazione dei più piccoli alla bellezza della differenza sessuale. Non si può- dice il presule- arrendersi di fronte al tentativo di usare la scuola come luogo di indottrinamento e di subdola introduzione della “gender theory”.

Di qui l’invito rivolto a tutti i cattolici a restare uniti per poter contrastare, attraverso il dialogo, quelle derive individualiste che stanno travolgendo l’Italia e l’Europa. 

Fonte: Avvenire