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Vorrei svolgere la mansione di educatore in una vostra casa-famiglia, ma se c’è già una coppia, io cosa dovrei fare?

Ho letto sul sito di Ai.Bi. che presso la casa-famiglia “Il Sorriso” di Torino si sta ricercando la figura di un educatore professionale. Sono a conoscenza, però, del fatto che le case-famiglia sono gestite da una coppia, a differenza delle comunità educative, nelle quali sono impiegati gli educatori. In virtù di ciò, mi chiedevo: come mai cercate un educatore anche per la vostra casa famiglia? Quali attività dovrebbe svolgere questa figura?- Risponde Valentina Bresciani, Area Italia di Ai.Bi. (in foto)

Se avessi disegnato il figlio dei miei sogni sarebbe comparso lui

Siamo stati chiamati dal giudice pochi giorni prima di Natale e abbiamo incontrato nostro figlio a metà marzo. Nel frattempo abbiamo fatto diversi incontri con i servizi che lo seguivano (ass. sociale e psicologa), nonché con gli educatori e i responsabili della struttura. Questo ha permesso a me e mio marito di macinare ed elaborare la cosa con calma, imparando a conoscerlo sempre un po’ di più attraverso gli occhi degli altri.

Lampedusa, a Ballarò la storia di Seydou. Papà Lillo: “Abbiamo accolto decine di ragazzi con la sofferenza negli occhi”

“Abbiamo visto ragazzi con gli occhi pieni di sofferenza. E anche ragazzi che non ce l’hanno fatta”. Intervistato per la trasmissione di Rai 3 “Ballarò”, Lillo Maggiore racconta come la sua famiglia sia diventata, con Ai.Bi., un punto di riferimento per decine di giovanissimi migranti che sbarcano da soli a Lampedusa. “Da gennaio 2014 siamo genitori affidatari di Seydou che oggi ci da grandi soddisfazioni – ha detto Lillo -. Il nostro sogno è poter riabbracciare anche tutti gli altri che sono passati per la nostra casa”GUARDA L’INTERVISTA (dal minuto: 1h 28′ 27″)

Siria. Kamikaze fa strage in panetteria: 10 morti e 27 feriti. Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati “Sempre più donne e bambini vivono in povertà estrema”

Nonostante l’appello del Papa per la pace, in Siria non si fermano gli attentati. Un kamikaze in bicicletta si è fatto saltare in aria fuori da una panetteria ad Hassakeh, uccidendo almeno 10 persone e ferendone 27. E la violenza prosegue in tutta l’areaLa Siria in tempo di Ramadan è diventata, così se possibile, un inferno ancora peggiore di quello che era prima. Gran parte di loro sono donne e bambini, che vanno ad aggravare ulteriormente il bilancio di questa infinita strage degli innocenti in corso in Siria.

Russia, in 5 anni il numero dei minori abbandonati si è dimezzato. Ma negli istituti restano 66mila bambini in attesa di una famiglia

La lotta all’abbandono in Russia sta facendo segnare ottimi risultati. Lo dimostrano i dati resi noti dalle autorità di Mosca, secondo cui il numero dei bambini abbandonati registrati nell’apposita Banca dati nazionale si è quasi dimezzati nell’arco di 5 anni, passando dai 126.574 minori presenti negli istituti della Federazione all’inizio del 2012 ai 66.359 del 1° giugno 2016.

Gandolfini (Cdnf): “Al Miur chiediamo chiarezza sulla lotta alla discriminazione”

Il contrasto ad ogni forma di violenza culturale, verbale o fisica, rivolta verso chiunque è un caposaldo indiscutibile di una società civile, chiaramente espresso dalla nostra Costituzione. L’educazione scolastica deve muoversi in questa direzione”. A parlare è Massimo Gandolfini, presidente del Comitato “Difendiamo i Nostri Figli”, che torna sull’argomento dell’introduzione della Teoria gender a scuola, in una nota ufficiale del Comitato.

Est Europa. Non c’è molto più tempo per Astra: a 11 anni i sogni di una bambina abbandonata sono sempre di meno

Tic- tac tic-tac. È il ticchettio del tempo che scorre e che riduce le speranze per tanti bambini senza famiglia di rivendicare il proprio diritto: quello di essere figli. Ad avvertire il “peso” del tempo che passa senza l’amore di una mamma e di un papà è Astra (nome di fantasia ndr), una bambina di 11 anni della Federazione Russa.

Adozione nazionale. E’ vero che il Tribunale di Brescia non fa distinzioni tra coppie lombarde e coppie fuori regione?

Io e mia moglie stiamo per intraprendere il percorso dell’adozione. Vorremmo tentare entrambe le strade, sia quella nazionale che quella internazionale. Per quanto riguarda la prima, abbiamo saputo che, a differenza della seconda, è possibile presentare la domanda in qualsiasi tribunale italiano. – Risponde Cinzia Bernicchi (nella foto)