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Siria. Andrea Moroni (responsabile cooperazione Ai.Bi.): “Il 94% dei bambini siriani soffre di post traumatic stress disorder. Molti tentano il suicidio. Non possiamo lasciarli soli”

Il 94% dei bambini siriani soffre di ‘disturbi comportamentali da guerra’:  dai casi meno gravi di bambini che fanno la pipì a letto a quelli più gravi che tentano il suicidio”.  A lanciare l’allarme è Andrea Moroni, responsabile della cooperazione internazionale di Ai.Bi, Amici dei Bambini, che oggi, 23 giugno 2016, è intervenuto nel corso della trasmissione UnoMattina, su Raiuno, per fare il punto della situazione del conflitto in Siria.

Al Quirinale, una stretta di mano per il futuro dei bambini abbandonati

Il presidente di Ai.Bi. Marco Griffini  e la sua consorte Irene Bertuzzi invitati al Quirinale dal capo dello Stato Sergio Mattarella in occasione della Festa della Repubblica: un importante riconoscimento per il 30ennale impegno di Ai.Bi. in difesa dell’infanzia abbandonata. Al presidente Mattarella Griffini ha ricordato la grande tradizione di accoglienza delle famiglie italiane, nonostante l’attuale fase di difficoltà dell’adozione internazionale.

Il “cuore batte la crisi”: in aumento i lasciti solidali. Perché farlo per i bambini di Ai.Bi.?

La crisi economica travolge ogni ambito, ma per fortuna non quello solidale. Negli ultimi dieci anni, infatti, i lasciti nei testamenti degli Italiani non solo non sono diminuiti, ma sono addirittura aumentati. Sempre più italiani scelgono di devolvere una parte del proprio patrimonio per sostenere una causa sociale che sentono vicina, in vista di quando non ci saranno più.

I bambini siriani dovrebbero prepararsi alle vacanze estive, non fuggire dalle bombe

Casa, scuola, giochi, amici, famiglie: termini usuali per chi non conosce la guerra ma trasformati in ricordi e sogni per chi dalla guerra è scappato. Parole che si rincorrono nei discorsi di tutti i profughi che hanno lasciato la Siria, dove il conflitto non ha lasciato scampo davvero a nessuno. “Quando mi alzo bevo latte, si mangia e si vede la Tv, compriamo anche dei dolci“, dice Laial, profuga siriana di nove anni, da tre ad Alessandria d’Egitto. Poi è caduta una bomba e siamo scappati“. E’ piccola, ma non si perde d’animo: “Quando sarò grande spero di diventare un ingegnere

Pozzuoli (Na). L’adozione è vera affermazione della maternità

L’adozione ha tutti i colori dell’arcobaleno. A spiegare questa metafora è stata Olga D’Auria, referente dello Spazio Famiglia Ai.Bi. di Castellammare di Stabia, nel corso dell’incontro “L’occasione della tenerezza”, tenutosi a Pozzuoli il 18 giugno. “Il percorso adottivo è un iter ricco di sentimenti – ha detto Olga -, proprio come le sfumature cromatiche. Quando ho incontrato mio figlio ho finalmente visto l’‘arcobaleno’”.

I pregiudizi dei servizi territoriali: “La sterilità non un lutto, ma una grazia? Adottare è una cosa seria, non un atto di fede! ” Valutazione: non idonei

Bocciate prima ancora di aver potuto “studiare”. È questo il destino di tante coppie disposte ad aprirsi all’accoglienza che però le istituzioni bocciano senza averle ancora formate. Come trovarsi a dover fare un esame all’inizio dell’anno scolastico e non alla fine. E le conseguenze di questo sistema “al rovescio” ricadono sulla pelle di tanti bambini.

Ora finalmente siamo pronti per la seconda adozione!

Finalmente abbiamo ritirato la sentenza di adozione ed oggi sono esattamente 2 anni dall'ingresso del minore in famiglia. Da lunedì ricominciamo a raccogliere la documentazione per presentare la seconda disponibilità al Tribunale …siamo emozionati (ma più consapevoli) come la prima volta!