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Messina. Primi episodi di razzismo durante gli sbarchi: “Perché non li rimandate tutti a casa?” La risposta dell’accoglienza giusta

Un’automobile rallenta fino a fermarsi,  il finestrino si abbassa, un braccio si sporge dall’abitacolo e una voce grida: “Rimandateli tutti a casa!”. Poi riparte sgommando e si allontana in velocità. Il tutto accade in pochi istanti.

Non ci troviamo nel profondo nord, quello della provincia intollerante. L’episodio della scorsa notte si è verificato a Messina, proprio di fronte al molo sul quale stavano sbarcando migranti in fuga da guerra e miseria.

“Accogliere senza chiedere la carta d’identità”

Coloro che incontriamo sul nostro cammino non sono nemici di cui diffidare, ma persone da accogliere, senza fare loro l’esame del Dna. Siamo chiamati ad accogliere chiunque si presenti davanti a noi, nella consapevolezza che spesso proviene da situazioni drammatiche di miseria, di guerra e di abbandono.

Oltre lo strazio quotidiano: una ludoteca colorata per riaccendere la speranza dei piccoli siriani

Guardo scorrere le immagini diffuse su internet, relative al bombardamento di una scuola ad Aleppo, in cui sono morti 25 bambini. Fotogrammi strazianti: i corpi degli studenti dentro ai sacchi di plastica, i loro volti esangui e privi di vita.

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