Papa Francesco. “Ascoltare lo straniero, il profugo, il migrante. Nella capacità di ascolto c’è la radice della pace”.

papa migranti“L’ospitalità  è una delle opere di misericordia, è una virtù umana e cristiana, una virtù che nel mondo di oggi rischia di essere trascurata”. A lanciare il grido d’allarme è stato il Papa, durante l’Angelus di domenica 17 luglio, in cui ha fatto notare che “si dà vita a varie istituzioni che provvedono a molte forme di malattia, solitudine ed emarginazione, ma diminuisce la probabilità per chi è straniero, emarginato ed escluso di trovare qualcuno disposto ad ascoltarlo. Perché è straniero, profugo, migrante. Ascoltare quella dolorosa storia!”.

Per Papa Francesco “oggi siamo talmente presi, con frenesia, da tanti problemi che manchiamo della capacità di ascolto. Siamo indaffarati continuamente e così non abbiamo tempo per ascoltare”. “Vi chiedo di imparare ad ascoltare e di dedicarvi più tempo. Nella capacità di ascolto c’è la radice della pace”.

L’appello del Papa , che arriva  dopo la strage di Nizza, invita a costruire un mondo nuovo e fraterno praticando la virtù umana e cristiana dell’accoglienzaCommentando il brano evangelico di Marta e Maria, proposto dalla liturgia domenicale, Francesco invita a costruire un mondo nuovo, più fraterno, non basato sull’emarginazione e l’esclusione. Le due sorelle che accolgono a casa il Signore, ci ricordano che l’ospitalità è “una virtù umana e cristiana, una virtù – afferma Francesco – che purtroppo nel mondo di oggi rischia di essere trascurata”.

“L’unica cosa di cui c’è bisogno – spiega il Papa – rimanda certamente all’ascolto della parola di Gesù, che illumina e sostiene tutto ciò che siamo e che facciamo“.

“Se noi andiamo a pregare – per esempio – davanti al Crocifisso e parliamo, parliamo, parliamo e parliamo e poi ce ne andiamo: non ascoltiamo Gesù! Non lasciamo parlare Lui al nostro cuore. Ascoltare: quella parola è chiave. Non dimenticatevi!”

Il Papa eleva, infine, la sua preghiera a Maria. “La Vergine Maria, Madre dell’ascolto e del servizio premuroso, ci insegni ad essere accoglienti e ospitali verso i nostri fratelli e le nostre sorelle”.

Fonte: Avvenire, Agensir