Papa Francesco: “Ogni bambino abbandonato è un grido che sale a Dio. E ognuno di noi è responsabile”

papaOgni bambino abbandonato, emarginato – ha precisato -, vittima di una qualche forma di violenza è un grido che sale a Dio. Tanti bambini fin dall’inizio sono rifiutati, abbandonati, derubati della loro infanzia e del loro futuro. Qualcuno osa dire, quasi per giustificarsi, che è stato un errore farli venire al mondo. Questo è vergognoso! Non scarichiamo sui bambini le nostre colpe, per favore! I bambini non sono mai un errore”. Non usa mezze parole Papa Francesco  nella udienza generale di mercoledì 08 aprile in piazza San Pietro davanti a oltre 25mila persone durante la quale ha parlato della “passione dei bambini” e ha esortato famiglie e istituzioni a occuparsi con amore di loro.

La Chiesa si mette dunque al servizio dei bambini e Papa Francesco prega per i bambini di tutto il mondo che, nei Paesi ricchi come in quelli poveri, vivono dei drammi che segnano le loro vite e questo “è responsabilità di ognuno di noi”. 

“Qualcuno osa dire, quasi per giustificarsi – ha precisato -, che è stato un errore farli venire al mondo. Questo è vergognoso! Non scarichiamo sui bambini le nostre colpe, per favore! I bambini non sono mai un errore”

La povertà, la fame, l’abbandono dei bimbi, non sono “errori”, “semmai – ha chiarito il Papa – questi sono motivi per amarli di più, con maggiore generosità: che ne facciamo delle solenni dichiarazioni dei diritti dell’uomo, dei diritti del bambino, se poi puniamo i bambini per gli errori degli adulti?”.

I bambini sono il frutto più bello che – ha detto il Papa –  il Creatore ha dato all’uomo e alla donna. Abbiamo già parlato del grande dono che sono i bambini, oggi purtroppo dobbiamo parlare delle storie di passione che vivono molti di loro, tanti fin dall’inizio derubati di loro infanzia e futuro”.

Per Bergoglio “i bambini non sono mai un errore, la loro fame non è un errore come non lo è loro povertà, fragilità, abbandono, tanti bambini abbandonati per le strade, e non lo è neppure la loro ignoranza o la loro incapacità, tanti bambini che non sanno cosa è una scuola: semmai questi sono motivi per amarli di più con maggiore generosità”. E soprattutto lancia un quesito a cui un cristiano non può non rispondere:   “che ne facciamo delle solenni dichiarazioni dei diritti dell’uomo, dei diritti del bambino, se poi puniamo i bambini per gli errori degli adulti?“.

Papa Francesco ha, quindi, richiamato la responsabilità di tutti gli adulti e di coloro che “governano” verso l’infanzia, e contro la “passione” dei bambini: “ogni bambino per strada senza cibo, senza scuola, senza cure mediche, – ha denunciato – è un grido che sale a Dio e che accusa il sistema che noi adulti abbiamo costruito, e purtroppo questi bambini sono preda dei delinquenti che li sfruttano per indegni traffici o commerci o addestrandoli alla guerra e alla violenza”.

Il Papa ha quindi ricordato i “drammi” che i piccoli vivono “anche nei paesi cosiddetti ricchi”, “ma nessuno di questi bambini è dimenticato dal Padre che è nei cieli, nessuna delle loro lacrime va perduta, come pure non va perduta la responsabilità sociale di ognuno di noi e dei Paesi”.

Fonte: avvenire.it