Parma. Scuola rifiuta iscrizione a bambino disabile. I genitori si rivolgono al Tar e vincono.

disabili-scuolaIndividuano l’istituto più consono alla esigenze del loro bambino portatore di handicap. Unico problema: l’iscrizione potrebbe essere rifiutata perché non sono residenti all’interno dello stradario di riferimento. E infatti il dirigente scolastico rifiuta l’iscrizione del bambino. Ma i genitori non si lasciano abbattere da una “strada”: si rivolgono al Tar e vincono. Il tribunale difende i diritti dei più deboli.

E’ quello che è successo alla primaria di Parma: i genitori volevano che il loro bambino disabile frequentasse il primo anno di scuola in un istituto considerato idoneo alle sue specifiche esigenze ma il preside ha negato l’iscrizione alla prima classe per l’anno scolastico 2015/2016 perché il regolamento d’istituto prevede che vengano accettati solo alunni residenti all’interno dello stradario di riferimento.

La vicenda è finita davanti al Tar di Parma, che in via cautelare ha dato ragione ai genitori del piccolo: i giudici stabiliscono che il  criterio dell’appartenenza allo stradario  è utile quale primo filtro per la regolamentazione delle iscrizioni ma va necessariamente contemperato   con le esigenze tutte peculiari di volta in volta rappresentate dai genitori di bimbi con disabilità, pur residenti al di fuori dello stradario di riferimento; Insomma non si tratta di un regolamento che deve essere applicato in maniera pedissequa ma con l’elasticità del caso che tenga conto della disabilità del bambino e della residenza della nonna disponibile ad accudirlo. Come dire che i soggetti più deboli meritano un’attenzione specifica da valutarsi, quanto meno, caso per caso.

Il Tar ha dunque sospeso il diniego affinché l’amministrazione scolastica riesamini l’stanza e valuti di iscrivere il piccolo anche in soprannumero. Ha anche condannato l’Amministrazione pubblica a farsi carico delle spese legali di mille euro.

Fonte: parma.repubblica.it