Il consiglio dei pediatri: vaccinare i bambini per influenza. E a Natale niente parenti non vaccinati

In attesa dell’arrivo dei vaccini anti Covid per i più piccoli, i pediatri invitano a vaccinare i bambini contro l’influenza stagionale, per prevenire contagi ulteriori e facilitare la diagnosi dei casi di Covid

Vaccinare i bambini. Non hanno dubbi i pediatri che sia questa la strada da percorrere, non solo per quanto riguarda il Covid, i cui vaccini per i bambini da 5 a 11 anni, come annunciato dal Ministro Speranza, dovrebbero arrivare verso la fine di dicembre, ma anche per quanto concerne l’influenza stagionale. E in questo caso il vaccino già c’è, anche se le somministrazioni sono iniziate con un po’ di ritardo rispetto al calendario prestabilito.

Vaccinare i bambini anche per proteggere i soggetti più deboli

Proteggere i bambini è importante per diversi motivi: innanzitutto perché quest’anno, dopo tanti mesi contraddistinti da chiusure e precauzioni, il ritorno alla (quasi) piena socialità aprirà le porte ai virus di tutti i tipi, con sintomi, lo si è visto in queste prime settimane di influenze, più aggressivi. Dopodiché, evitare di prendere l’influenza, i cui sintomi iniziali sono molto simili a quelli del Covid, permette di diagnosticare con più facilità quest’ultimo. Infine, vaccinare i bambini significa anche limitare i contagi, verso gli altri bambini e verso i soggetti più deboli, anche all’interno delle famiglie.
Quando ci sarà il vaccino per il Covid, le due somministrazioni potranno essere fatte insieme, anche se, come detto, la campagna per la vaccinazione antinfluenzale è già partita e deve essere spinta con maggior forza.

Nessuna paura di vaccinare i bambini

L’invito, ancora una volta, è quello di non avere timore delle vaccinazioni: tanto per l’influenza, i cui effetti collaterali sono davvero minimi e rari, quanto per il Covid. Ammonisce il presidente dell’ISS Brusaferro: “I casi tra i bimbi sono in netto aumento, mentre per l’influenza, da quando è iniziata la sorveglianza, si contano già oltre un milione di casi, con la fascia più colpita che è quella al di sotto dei 5 anni”.
Ecco perché, un altro invito che si legge sulle pagine dei giornali è quello di non invitare a Natale i parenti non vaccinati. A dirlo, sulle pagine de Il Giornale, è Sergio Abrignani, immunologo, ordinario all’Università di Milano, oltre che membro del Comitato tecnico scientifico: “Ogni ospite dovrebbe fare il tampone nelle ore prima delle riunioni. Comunque, io i parenti non vaccinati non li inviterei”.
E di non vaccinati se ne contano ancora circa 7 milioni, 5 dei quali, sempre secondo Abrignani, sono più che altro indecisi e potrebbero essere convinti.
Per quanto riguarda i vaccini per i più piccoli, infine, l’immunologo è categorico ma anche fiducioso: “Per me tutti i vaccini dovrebbero essere obbligatori in tutte le fasce di età. Comunque dobbiamo avere fiducia nella scienza. Le autorità regolatone e le società di pediatria non sono una banda di disgraziati che ci vogliono male: se dicono che il vaccino è sicuro, efficace e lo raccomandano, come tanti altri farmaci e vaccini che diamo ai nostri figli, sono convinto che le mamme non staranno a sentire pseudo esperti che non sanno nulla di vaccini, di malattie infettive e di pediatria”.