Perché non vengono vaccinati gli under 16? Tutto quello che c’è da sapere sulla vaccinazione anti-COVID

Tra le reazioni più frequenti al vaccino, in genere di lieve entità vi sono: dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre.

È partita domenica 27 dicembre in tutta Europa la Campagna vaccinale contro il coronavirus. I primi in Italia a ricevere il vaccino saranno alcune delle categorie considerate maggiormente a rischio tra cui gli operatori sanitari e socio sanitari,  gli operatori e gli anziani residenti nelle RSA.

In attesa di poter accedere alla vaccinazione molte persone si domandano quali potrebbero essere le reazioni avverse derivanti dalla somministrazione.

Secondo quanto indicato sul sito dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco),

Tra le reazioni avverse osservate dopo la somministrazione del vaccino le più frequenti, riscontrate in più di 1 persona su 10, nello studio sul vaccino COVID-19 (Comirnaty) sono state in genere di entità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Tra queste: dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre. Arrossamento nel sito di iniezione e nausea si sono verificati in meno di 1 persona su 10. Prurito nel sito di iniezione, dolore agli arti, ingrossamento dei linfonodi, difficoltà ad addormentarsi e sensazione di malessere sono stati effetti non comuni, che hanno interessato meno di 1 persona su 100. Debolezza nei muscoli di un lato del viso (paralisi facciale periferica acuta) si è verificata raramente, in meno di 1 persona su 1000”.

A chi comunicare eventuali reazioni avverse?

Chi dopo la somministrazione sviluppi una qualsiasi reazione avversa, rende noto l’AIFA, potrà segnalarlo al proprio medico di famiglia, alla ASL di appartenenza o potrà comunicarlo direttamente all’AIFA utilizzando i moduli pubblicati sul sito: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse

A controllare la possibilità di reazioni avverse sarà infatti proprio l’Agenzia Italiana del Farmaco, che, si legge sul sito ufficiale dedicato alla vaccinazione Anti Covid 19: https://info.vaccinicovid.gov.it/ “oltre alle attività di farmacovigilanza normalmente previste per farmaci e vaccini (basate sulle segnalazioni spontanee e sulle reti di farmacovigilanza già presenti), promuoverà l’avvio di alcuni studi indipendenti post-autorizzativi sui vaccini COVID-19”.

Tra i grandi esclusi, per i quali, almeno per ora, la vaccinazione non è “raccomandata”  si annoverano i bambini con un età inferiore ai 16 anni.

Comirnaty (Pfizer/Bionthec) il primo vaccino approvato da EMA (European Medicines Agency) – si legge infatti sul sito-  non è attualmente raccomandato per i bambini di età inferiore a 16 anni. L’Agenzia europea, così come le altre agenzie internazionali, attendono ulteriori studi per poter autorizzare la vaccinazione sulla popolazione pediatrica”.