I pericoli di condividere contenuti riguardanti i figli sui social. Un video per riflettere

L’azienda tedesca di telecomunicazioni Telekom ha realizzato un video di forte impatto per invitare i genitori a riflettere di più, e meglio, prima di condividere sui social contenuti riguardanti i figli. Ne va del loro futuro!

Minori e social network. La questione è sempre molto attuale e suscita dibattiti in ogni parte del mondo. Qualche mese fa anche su AiBiNews abbiamo parlato della proposta del Governo francese di una legge per vietare lo “sharenting” (termina che identifica la condivisione di contenuti riguardanti i figli sui social). Oggi l’argomento torna d’attualità per via di un video prodotto da Telekom, colosso tedesco delle telecomunicazioni, che ha il merito di riaprire la discussione su una questione certificata da una statistica: il 75% dei genitori condivide regolarmente foto e contenuti riguardanti i figli sui social media. Un gesto divenuto sostanzialmente automatico e nei confronti del quale pochi genitori sembrano porre la dovuta attenzione, non pensando pienamente alle conseguenze che ci possono essere, anche e soprattutto a lungo termine.

Un video per riflettere sullo “sharenting”

Il video inizia raccontando semplicemente la storia di una bambina di 9 anni della quale i genitori pubblicano con costanza contenuti sui social, in maniera innocua e senza cattive intenzioni. Sono immagini e momenti di vita quotidiana che presto, però, per l’ intervento di un individuo che utilizza una tecnologia basata sull’Intelligenza Artificiale, vengono manipolati e creano una “gemella” della bambina. Questa, comparendo in un cinema, si rivolge ai genitori ricordando loro con forza che tutti i contenuti condivisi possono essere usati per creare identità fasulle, rovinare la privacy dei figli, anche per il futuro, e venire anche usati per attività criminali.
In sé, il messaggio non è nulla di diverso da quello che tante altre realtà e tanti soggetti hanno cercato di veicolare in altri modi, ma la sua qualità, l’impatto e l’atmosfera che riesce a generare ne amplificano l’efficacia, portando chi lo vede a pensare davvero alle conseguenze reali che può avere un gesto che tanti compiono senza riflettere, rendendo pubblici sui social network immagini, momenti privati e pensieri dei propri figli.
Il pregio del video è quello di non voler “puntare il dito” contro i genitori: fatta eccezione per i casi particolari dei “baby influencer”, nei quali la privacy dei figli viene consapevolmente sacrificata in nome della “popolarità”, il più delle volte la condivisione è fatta dai genitori con leggerezza e con orgoglio, ma ciò su cui non si riflette abbastanza sono le conseguenze che questi gesti innocenti possono avere. Perché ogni immagine e ogni dato condiviso lasciano un segno sul web che chiunque può riprendere e utilizzare, anche manipolandolo.
L’invito, dunque, è quello rivolto a tutti i genitori di riflettere un po’ di più e con più lungimiranza prima di condividere contenuti della vita dei figli: si può ben rinunciare a un po’ di visibilità per preservare meglio un pezzo del loro futuro.