Perù, “chiudiamo gli istituti, apriamo le famiglie”

bambinaperùUna panoramica sulla situazione dell’accoglienza familiare come alternativa all’istituzionalizzazione dei minori in Perù. Su questo tema si è concentrata la conferenza tenutasi il 5 marzo presso l’Università Cattolica di Los Olivos a cui hanno partecipato esponenti delle istituzioni, della società civile, delle congregazioni religiose e delle associazioni che operano nel settore dei diritti dei minori, tra cui anche Amici dei Bambini.

Scopo dell’incontro, intitolato “Diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti privi di cure parentali”, è stato quello di sensibilizzare le istituzioni e la società civile sul tema dei minori istituzionalizzati e fare conoscere i programmi e i progetti dedicati ai minori fuori famiglia. Tra questi, uno dei più importanti attualmente in vigore in Perù è quello denominato “Quien acoge uno de estos ninos” (Chi accoglie uno di questi bambini), finanziato dalla Conferenza episcopale italiana e realizzato in collaborazione con Ai.Bi., Caritas del Perù e Conferenza episcopale peruviana. Il progetto si inserisce nell’ambito dei programmi di accoglimento familiare dei bambini ospitati dalle centinaia di Centros de Atencion Residencial presenti nel Paese sudamericano, dove la situazione dell’abbandono è ancora drammatica.

Proprio da questo tema ha preso le mosse la conferenza di inizio marzo che ha poi analizzato il lavoro delle organizzazioni che lavorano per contrastare la piaga dell’abbandono e i programmi governativi di accoglienza familiare come alternativa all’istituzionalizzazione dei bambini. L’accoglienza familiare ha carattere temporale e mira a dare al minore un ambiente adeguato nel quale vivere fino a quando non vengono ripristinate le condizioni necessarie nella famiglia di origine. Le famiglie che accolgono devono rispondere a requisiti ben specifici e, se vengono giudicate idonee, sono formate da un’èquipe tecnica composta da psicologi, sociologi, medici, legali, relativamente alla specifica situazione del minore che dovranno accogliere. L’equipe tecnica accompagna e monitora la famiglia durante tutto il periodo di accoglienza.

Nel corso della conferenza è stato anche presentato un video di informazione e sensibilizzazione sulle difficoltà incontrate dai minori una volta fuori dagli istituti. In questo senso è risultata molto toccante la testimonianza di Rosa Quispe, una ex giovane istituzionalizzata che ha raccontato come il trauma dell’abbandono l’abbia accompagnata durante tutto il suo percorso e di come parlarne sia allo stesso tempo terapeutico e triste. Con le sue parole, la donna è riuscita a trasmettere il dolore, ma anche la speranza e la forza di chi è riuscita ad andare avanti, costruendo le basi per una nuova vita fatta di amore e di accoglienza.