Piange, urla, non vuole sentire “no”: non sappiamo cosa fare

Sergio e Camilla scrivono:
Siamo appena tornati dalla Repubblica Democratica del Congo con il nostro splendido bimbo, Jacques di sei anni. Siamo felici, ma al contempo siamo preoccupati. Il bimbo ha alcune crisi in cui piange, urla e sembra disperarsi, non riesce a sopportare i “no” e le regole che vogliamo insegnargli.
Non sappiamo cosa fare. Come dobbiamo comportarci davanti alle crisi? Potreste darci dei suggerimenti?
Vi ringraziamo anticipatamente.

Cari Sergio e Camilla,

descrivete una situazione che accomuna molte famiglie adottive all’inizio del loro percorso: i bambini sembrano incapaci di accettare le nuove regole, i “no” dei genitori, le loro proposte… E che fatica, questa situazione di continuo rifiuto!

Sono diverse le ragioni che possono spiegarci questi comportamenti: nella condizione precedente i bambini hanno dovuto accettare una situazione a loro imposta senza obiettare alcunché, senza portare un loro pensiero, senza essere riconosciuti da nessuno come persone, come figli; ora hanno bisogno di mettere alla prova i nuovi genitori, e provare a loro stessi che questo papà e questa mamma riescono ad accettarli veramente per quello che sono. Il loro grado di tolleranza è la misura del loro amore… Ecco perché tante prove, per i neo genitori adottivi!

Poi si sa, i bambini non accettano mai di buon grado tante regole, pur avendone grande necessità. Le accoglieranno meglio dopo aver accolto i nuovi riferimenti, ovvero non si accoglie la regola se prima non si ha accolto il genitore che la veicola. Quando un figlio ci riconosce un’autorevolezza e un valore affettivo, allora sì che anche le proposte dell’adulto possono essere accolte.

E questo richiede sempre un tempo, anche lungo, soprattutto se il bambino non è più piccolissimo.

Un’altra ragione sta nel fatto che i bambini hanno spesso un trascorso o privo di regole (proprio perché non inseriti in una famiglia) o con troppe regole, quelle dell’istituto. Una volta usciti da tali contesti i bambini hanno bisogno di ricrearsi un loro spazio, di “rompere” col passato e far spazio ad un nuovo ritmo… Ecco, prima ancora che delle regole, i bambini appena arrivati hanno bisogno di un ritmo in cui riconoscersi, in cui muoversi… Il ritmo della famiglia.

Abbiate pazienza dunque… L’ordine nasce dal caos!

Ma se questi atteggiamenti di ostilità non dovessero smussarsi nel tempo, allora potete anche chiedere un consiglio a uno psicologo esperto: importante sarà capire cosa sta esprimendo il bambino con questo suo comportamento.

Elisabetta Rigobello, Psicologa e Psicoterapeuta di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini