Politiche familiari al centro dell’azione del nuovo governo

famiglie numeroseI presidenti nazionali dell’Associazione famiglie numerose scrivo al direttore di “Avvenire”, auspicando che il nuovo governo metta al centro della propria attenzione le politiche famigliari. Di seguito riportiamo integralmente il testo della lettera pubblicata martedì 13 dicembre.

 

Caro direttore,

in Italia sono 728.849, secondo i dati Istat, le coppie con almeno tre figli conviventi, 128.747 le coppie con almeno 4 figli. A nome di tutte le famiglie numerose italiane, vogliamo “dare la fiducia” al nuovo presidente del consiglio Paolo Gentiloni. Insieme a una richiesta: metta le politiche familiari al centro dell’azione del nuovo governo. Così potrebbe rinnovare l’antico e grande “patto”, perché aprirebbe alla famiglia le porte della società e dello Stato, riconoscendole una dimensione pubblica e non solo privata.

Anche il più recente report dell’Istat sulla povertà in Italia conferma come la possibilità che una coppia cada in una situazione di povertà relativa o assoluta aumenta in modo rilevante ogni volta che quella coppia decide di generare un figlio. Eppure un Paese che non fa figli è destinato a morire: l’età media della popolazione si alza sempre di più, i nidi e le scuole si svuotano, le spese sociali crescono, il sistema del welfare rischia di andare in tilt, come quello pensionistico e della sanità.

Vorremmo dirgli: “Ci metta la faccia, signor Presidente, inaugurando una stagione di politiche familiari mirate e strutturali, a partire dalla “carta famiglia” già approvata l’anno scorso e non ancora attuata; ma soprattutto mettendo in cantiere una realizzazione progressiva del “Fattore famiglia” che, se applicato alle famiglie dai 4 figli in su, non costerebbe più di mezzo miliardo. Ci sembra la via più semplice e spedita per arrivare a tutte le famiglie. Per questo, visto che leggendo la lista dei suoi colleghi ministri non lo ha annunciato, le chiediamo di dare a un ministro una specifica delega per la famiglia o di nominare un sottosegretario con una esclusiva delega per le politiche famigliari e giovanili. Siamo nell’utopia, signor Presidente, o c’è un margine di possibilità? Noi crediamo, di essere nella realtà: perché c’è un inscindibile rapporto di vita tra il benessere della famiglia e quello del Paese”.

I valori della famiglia li conosciamo e nell’Associazionismo famigliare non mancano persone capaci di svolgere il servizio allo Stato anche come possibili sottosegretari. Noi osiamo indicare il deputato Mario Sberna. E’ una persona competente e onesta, che crede nella famiglia, ed è alieno da ogni favoritismo o discriminazione. Nella situazione odierna sarebbe  un grande segno di riconciliazione.