Estate. Famiglie italiane in fuga dalle vacanze per i prezzi troppo alti

Un italiano su 10 rinuncia ad andare in vacanza: troppo alti i prezzi di trasporto e servizi. In alcune zone si registrano cali intorno al 20-30%, che le presenze straniere, in aumento, non bastano a compensare

Che sarebbe stata un’estate complicata per le famiglie lo avevano pronosticato in tanti, ma la realtà si sta rivelando ancora più complicata e i numeri delle presenze iniziano a certificarlo. Per il Sole 24 Ore, in alcune zone più al di fuori dei circuiti delle grandi città d’arte, si conta anche il 20% – 30% in meno di domande di turisti italiani, non compensate dal leggero aumento delle presenze straniere, stimate al 4% in più.
Tiene meglio la montagna, con un +2% di presenze di chi cerca un po’ di refrigerio dal caldo, ma in generale l’andamento delle ultime settimane preoccupa non poco gli operatori.

Vacanze proibitive per gli italiani a causa dell’aumento dei prezzi

I problemi sono ben noti: l’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto delle famiglie e rialzato i prezzi. Così, dopo i primi 5 mesi dell’anno che hanno fatto segnare un +15% di presenze turistiche, alla prova dell’estate sono arrivate le difficoltà, soprattutto, come detto, sul fronte interno.
Secondo le stime di diverse associazioni di consumatori, un italiano su 10 rinuncerà a fare viaggio o raggiungere luoghi di villeggiatura a causa dei prezzi troppo alti, anche in confronto a quanto succede negli altri Paesi. Non per nulla le famiglie tornano a guardare verso l’estero, anche perché l’aumento del prezzo dei voli ha riguardato soprattutto quelli nazionali (+28,9% secondo Demoskopika) rispetto a quelli internazionali (+ 21,9%).
Ma anche i costi degli altri servizi legati al turismo in Italia sono aumentati più che altrove, lo conferma un’indagine di Demoskipika che denuncia come nel nostro Paese l’aumento dei prezzi turistici sia maggiore rispetto a Grecia, Spagna e Francia. “In particolare – spiega l’istituto di ricerca – la crescita… si registra prevalentemente per le voci di spesa incluse nei servizi di trasporto, con un +9,9% rispetto a un meno significativo incremento della stessa voce per Francia (+6%), Grecia (+1,4%) e addirittura a una rilevante flessione della Spagna (-16,1%)”.
In totale, sempre secondo Demoskipika, questa estate “costerà” ai turisti che scelgono l’Italia 3,9 miliardi di euro in più.

Rincari diffusi su tutti i beni e servizi

Gli esempi dei rincari si rincorrono su tutti i siti e i giornali: dalla piadina romagnola aumentata dell’8% (in questo caso anche per via dei danni creati dalla recente alluvione), all’ombrellone con due lettini che sotto i 20 euro è ormai introvabile (a Cipro, giusto per fare un esempio, si trova facilmente a 5 euro). E se l’aumento del gelato (+20%) o della pizza (+16%) è alto in percentuale ma, alla fine, vale dai 50 centesimi a un euro in più, l’aumento medio dei costi di alloggio (+ 17% per gli hotel 3 stelle; + 12,7 nei 4 stelle) diventa uno scoglio difficile da superare per le famiglie, specie se numerose.
Le poche notizie positive arrivano, come detto, dalle presenze degli stranieri, con l’Italia che rimane in cime alla lista delle preferenze. In particolari, dopo gli anni difficili del Covid, sono tornati ad arrivare turisti anche da lontano, come gli americani, che hanno portato un’impennata significativa al comparto dell’enoturismo piemontese. Magra consolazione per le famiglie italiane che quei vini, almeno per questa estate, difficilmente berranno.