“Quando morirò lascerò i miei soldi ai poveri”. Lo dice il 30% dei giovani sotto i 35 anni

lascito solidalePochi ma buoni: sono i giovani italiani che sanno che cosa sia un lascito solidale. Non molto numerosi, ma decisamente aperti alla generosità, i nostri ragazzi si dimostrano consapevoli che, in una fase di crisi come quella che stiamo attraversando, la solidarietà è un fattore essenziale per superare le difficoltà della nostra società.

È quanto emerge da un’indagine condotta dall’istituto di ricerca Doxa sugli under 35 italiani nell’ambito di una campagna lanciata dal Comitato Testamento Solidale per promuovere questa forma di atto successorio. Nel corso della ricerca, i giovani sono stati “interrogati” sui vari aspetti relativi ai lasciti: dalle tipologie di testamento (olografo, pubblico, segreto) alla quota “disponibile” di patrimonio che può essere devoluta in beneficienza (una qualsiasi somma di denaro, un bene mobile o immobile, la polizza vita, azioni o titoli di investimento).

L’indagine delinea 3 diversi profili di giovani italiani di fronte all’idea di lasciare agli altri parte dei propri beni attraverso disposizioni testamentarie.

Il 55-60% dei ragazzi si dice “curioso”, aperto e interessato a donare agli altri attraverso le ultime volontà, convinto che in tal modo non si impoverisca in alcun modo la famiglia di appartenenza. Anzi, il lascito solidale è per loro una forma di tutela dei propri diritti.

Circa la metà, il 25-30%, sono gli “altruisti”: coloro che hanno già deciso di fare un lascito in futuro perché trovano giusto donare una quota del proprio patrimonio avendo libero arbitrio sulla possibilità di scegliere la destinazione del testamento.

In netta minoranza, non oltre il 15-20%, sono invece gli “egoisti”, che si dicono diffidenti e poco propensi a condividere con gli altri quello che sarà in loro possesso, perché, per loro, la donazione testamentaria è solo una causa dell’impoverimento familiare futuro.

Tutto sommato soddisfatto dei risultati della ricerca si dichiara Rossano Bartoli, portavoce di Testamento Solidale. “In un momento di crisi in cui c’è fame di futuro per tutti e un comprensibile arroccamento a difesa di quello che si ha o si avrà  in eredità – dichiara Bartoli -, scoprire che i giovani non sono chiusi alla solidarietà, ma anzi esiste una quota del 25-30% che ha già in mente un progetto di lascito o vede la legittima come uno strumento che frena la libertà di fare testamento pensando agli altri ci sprona ad andare avanti nel nostro compito di fare cultura del testamento solidale in Italia. È nostro dovere  – conclude – continuare a tenere informati i giovani, riducendo quel 70% di italiani under 35 che ancora non sa cosa sia il lascito solidale, dando a tutti gli strumenti per orientarsi verso un gesto semplice di generosità e altruismo”.

Positivo anche il commento di Albino Farina, consigliere responsabile dei rapporti con il Terzo Settore del Consiglio Nazionale del Notariato, favorevolmente colpito dal fatto che i giovani conoscano il concetto di “legittima” (nel 44% dei casi), nonostante “la giovane età degli intervistati e la scarsa propensione degli italiani verso il testamento”.

 

Fonte: Dazebaonews