Quando si vuole un figlio ad ogni costo: in Messico “costruito” bambino con 3 dna

abrahimQuando si vuole un figlio ad ogni costo. E soprattutto con la presunzione che sia normale, senza difetti e handicap. E’ quello verso cui sta andando l’uomo che costruisce ormai a tavolino il proprio figlio prendendo a suo piacere i “pezzi” che più gli aggradano: un pezzo qua, un pezzo là e oplà il gioco è fatto. Il figlio dei propri “sogni” è bello che costruito. Come fosse un lego. Un robot. Un puzzle. In barca ad ogni forma di etica, morale e anche legge.

Premessa necessaria per contestualizzare quanto è successo in Messico (un Paese non a caso) dove è nato il primo bambino con la tecnica che incorpora il dna da tre genitori. I medici del team messicano hanno aspettato che il piccolo Abrahim Hassan avesse cinque mesi di età prima di rivelare la notizia: “La procedura permette di sostituire i mitocondri difettosi della cellula uovo della madre con quelli di una donatrice sana

Il piccolo ha il dna della madre, quello del padre e un pezzo del codice genetico di una donatrice. La tecnica utilizzata, chiamata «fecondazione in vitro con tre genitori», è stata concepita per evitare la nascita di bimbi con gravi malattie ereditarie. La procedura permette di sostituire i mitocondri difettosi della cellula uovo della madre con quelli di una donatrice sana. L’obiettivo dei medici statunitensi che hanno fatto nascere Abrahim è stato evitare che il bambino ereditasse la malattia della madre, che soffre della sindrome di Leigh.

Ma perché il bambino è nato in Messico, dove non ci sono regole? E perché non si parla del divieto posto negli Usa dopo drammatici fallimenti? La nascita di Abrahim apre interrogativi soprattutto alla luce di quanto pubblicato lo scorso giugno sulla rivista scientifica Nature secondo cui la manipolazione degli ovociti per avere un Dna triplo – quella utilizzata ora in Messico – era stata abbandonata perché gli ovociti modificati avevano inspiegabili e gravi anomalie. E sempre Nature riportava che anche una seconda, analoga procedura, quella che anziché ovociti manipola embrioni ai primissimi stadi, non aveva dato i risultati sperati: ancora troppi embrioni – più del 20% – presentano anomalie genetiche dalle conseguenze sconosciute.

Riassumendo: è una tecnica amorale, contro ogni etica finalizzata ad avere figli ad ogni costo e “perfetti” (secondo quali canoni?) e per di più neanche dai “risultati” certi. L’unica cosa realmente corretta sarebbe fare un passo indietro e non cercare di sostituirsi alla Natura.

Fonte: Avvenire