Quanto influiscono le relazioni dell’assistente sociale e dello psicologo sul colloquio con il giudice?

Buongiorno Ai.Bi.

Sono un papà adottivo che in questi mesi sta affrontando l’iter per l’adozione internazionale di un bambino. Io e mia moglie abbiamo presentato domanda di idoneità nel mese di giugno e in questo periodo stiamo sostenendo i vari colloqui con gli psicologi e gli assistenti sociali. Quindi saremo attesi dal colloquio con il giudice.

Recentemente, però, una chiacchierata con una coppia di nostri amici, anche loro attualmente impegnati con le procedure adottive, ci ha fatto nascere una certa preoccupazione. I nostri amici, infatti, dopo aver effettuato i colloqui con l’assistente sociale e la psicologa, non sono stati ancora contattati per l’incontro con il giudice e ora temono che la relazione su di loro, se negativa, possa avere influenzato chi sarà chiamato a decidere sulla loro idoneità.

Quando influiscono le relazioni dell’assistente sociale e dello psicologo sul colloquio con il giudice?

Grazie

Alberto

 

 

ireneCaro Alberto,

le spiego il rapporto tra relazioni dei servizi sociali e parere finale del giudice.

La relazione psico-sociale redatta dagli operatori dei servizi del territorio è lo strumento sul quale il giudice (normalmente onorario e non togato, quindi uno psicologo o medico) si basa per avere un quadro della situazione della coppia, sia dal punto di vista sociale (quindi situazione abitativa, reddito, relazioni, stato di salute) che dal punto di vista psicologico (motivazioni all’adozione, elaborazione del lutto, capacità di accoglienza rispetto al numero dei minori e alla loro età).

Durante il colloquio il giudice tenderà ad approfondire alcune tematiche magari poco esaustive nella relazione. E al termine del colloquio, egli redigerà un verbale che verrà presentato in Camera di Consiglio ove il Collegio dichiarerà o meno l’idoneità all’adozione.

Un caro saluto,

 

Irene Bertuzzi

Adozioni Internazionali di Ai.Bi.