Quattro genitori per un bebè. Due coppie gay si “contendono” il figlio ”condiviso” a suon di avvocati.

COPPIE GAYAl peggio non c’è mai fine. E’ proprio il caso di dirlo. E ahimè a farne le spese è ancora una volta un bambino che da 4 genitori, gay (una coppia di uomini e una di donne) ora si ritrova senza neanche uno di loro. Perché al centro di una vera e propria disputa di chi debba “tenerselo”. Come se fosse un pacco, un oggetto, un immobile al centro di un contratto su cui i 4 ‘protagonisti’ della storia vogliono avere la meglio, a suon di avvocati e giudici.

Ecco in sintesi la storia: uno degli uomini dona lo sperma alla coppia femminile. Il bambino avrebbe dovuto vivere tra le due case, cambiando ogni tre mesi (e già questo…non è certo la condizione migliore in cui un bambino può crescere…”traslochi” ogni 3 mesi). Le due coppie stabiliscono di acquistare due appartamenti identici, arredati allo stesso modo. Nove mesi più tardi, il “piano perfetto” crolla…ed ecco che invece di una casa accogliente con due genitori e una famiglia, il bambino si ritrova in un’aula di tribunale ignaro di quella che sarà la sua sorte. Oggetto fin dall’inizio di un piano diabolico di 4 persone desiderose di appagare i propri capricci.

Siamo entrati in aula e il giudice stava leggendo la petizione – racconta Susan Bender, l’avvocato che rappresenta una delle due donne -. Non dimenticherò mai l’espressione sul volto del giudice. Alzò gli occhi e guardò entrambe le parti, poi mi guardò e disse: “Avvocato, ci spieghi”.

La questione centrale diventa: Come fa la legge a intervenire realmente e proteggere tutti? E soprattutto chi ci garantisce che sarà difesa la vita e il futuro di questo bambino già trattato alla stregua di un appartamento, con un suo valore d’acquisto e oggetto di un contratto di compravendita? Queste sono le conseguenze della fecondazione: dei piani freddi e “razionali” alle spese di chi non può difendersi.

Fonte: www.dagospia.com