Ratificare la Convenzione Aja 1996: lo chiede la Commissione Speciale olandese

netherlands-the-hagueLa Convenzione de L’Aja del 1996 è stata riconosciuta come strumento fondamentale per rafforzare la protezione dei minori nelle situazioni a carattere internazionale. E’ questo quanto evidenziato dalla Commissione Speciale della Conferenza di Diritto Privato de L’Aja nelle raccomandazioni inserite nel documento conclusivo del summit sulle adozioni internazionali tenutosi dal 17 al 25 giugno al Palais de la Paix. Ai lavori della Commissione Speciale hanno preso partecipato i rappresentanti di più di 80 Paesi e di 14 Organizzazioni internazionali.

Il documento è stato pubblicato oggi sul sito della Conferenza de L’Aja. Leggi qui >>

L’importanza della Convenzione è stata espressa anche dall’Unione Europea. La Commissione considera questa Convenzione estremamente importante per la protezione dei diritti dei minori nelle situazioni di custodia di tipo internazionale e che coinvolgono più Stati.

Si tratta infatti dell’unico trattato che si applica alla quasi totalità dei provvedimenti di protezione dei minori, creato per contribuire a fondare uno spazio giudiziario comune. Uno strumento che, se applicato, permetterebbe di dare risposta a un’infinità di situazioni irrisolte in cui si trovano oggi migliaia di bambini in difficoltà familiare: minori in custodia, tutela e affidamento che si trasferiscono da un paese a un altro con chi ne ha la responsabilità, bambini che provengono da Paesi colpiti da catastrofi naturali o eventi bellici, minori in kafala (strumento di tutela dell’infanzia dei Paesi del Nord Africa), minori in difficoltà familiare che non sono ancora stati adottati.

Il termine entro il quale l’Italia e altri otto Paesi (Austria, Belgio, Gran Bretagna, Grecia, Lussemburgo, Spagna, Svezia e Malta) avrebbero dovuto ratificare la Convenzione era stato fissato dal Consiglio dell’Unione Europea al 5 giugno 2010.

A Bruxelles è stato confermato durante un incontro tecnico tenutosi lo scorso 5 luglio l’avanzamento dei lavori di ratifica da parte di Paesi come Spagna e Regno Unito, mentre l’Italia non è stata in grado di annunciare i tempi necessari per la ratifica.

Se la Commissione Europea constaterà effettivamente una inerzia da parte degli Stati membri oppure la mancanza di volontà di procedere alla ratifica, potrà provvedere anche in riferimento all’art. 258 TFEU (trattato di Lisbona) attivando una procedura di infrazione contro la violazione dei trattati che prevede una fase giudiziale dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e che potrebbe comportare una sanzione pecuniaria per il mancato rispetto del diritto comunitario.