Repubblica Democratica del Congo: un inferno per milioni di bambini e famiglie

Si fa sempre più drammatica la situazione in Repubblica Democratica del Congo, dove gli sfollati si contano a milioni, specie intorno alla città di Goma dove si trovano gli orfanotrofi sostenuti da Ai.Bi.

Per chi legge con regolarità AiBiNews o segue i progetti che Ai.Bi. ha in diversi Paesi del mondo, ciò che da ormai diverso tempo sta succedendo in Repubblica Democratica del Congo non è, purtroppo, una sorpresa. Per gran parte del resto del pianeta, invece, questo Paese grande 7 volte e mezzo l’Italia e con una popolazione che si aggira sui 100 milioni di abitanti (in velocissima crescita) è un punto indefinito sul planisfero. E ciò che vi succede all’interno è solo una eco lontana che ogni tanto trova spazio nella sezione “esteri”, magari per l’ennesima eruzione del vulcano Nyiragongo.

Le terribili violenze nella Repubblica Democratica del Congo

Ma la realtà, terribile, è che oggi la Repubblica Democratica del Congo è uno dei posti più instabili e in difficoltà del mondo; soprattutto nella regione del Nord Kivu, intorno alla città di Goma, proprio dove si trovano gli orfanotrofi con i quali Ai.Bi. collabora da anni.
Qui, il gruppo ribelle armato M23 controlla grandi pezzi di territorio e continua a compiere razzie e scorribande che hanno costretto già centinaia di migliaia di persone a fuggire dai loro villaggi e cercare rifugio in immensi campi di sfollati sorti alle porte di Goma.
Questa parte del Paese è da più o meno 20 anni che subisce le scorribande di diverse bande armate, ma nell’ultimo periodo l’M23 si è imposto come la forza principale. Intorno al 20 di maggio c’è stato addirittura un tentativo di colpo di stato, piuttosto raffazzonato, per la verità, e finito con l’uccisione dell’ex militare leader dei golpisti, ma che ha dato un segnale ulteriore anche della debolezza politica degli attuali governanti. Da tempo il governo congolese sostiene che a fomentare la rivolta dei ribelli ci sia il confinante Rwanda, anche se da quel lato è sempre arrivata la secca smentita.
A contribuire ulteriormente all’instabilità e la violenza ci sono anche i miliziani jihadisti dell’ADF.
Le conseguenze, come riporta un dettagliato articolo di Africa Rivista, sono terribili per tutta la popolazione locale, in particolare per i minori e le donne, basti pensare che la missione delle Nazioni Unite recatasi in quest’area ha stimato che in un solo anno siano avvenuti qualcosa come 15mila stupri.
La carenza di cibo è allarmante e solo la solidarietà tra la gente e gli aiuti che arrivano dall’esterno riescono a portare un minimo sollievo.
In particolare è la città di Goma a soffrire, circondata com’è dai campi di sfollati e dai continui attacchi dei ribelli che sono una perenne minaccia per tutti.

Oltre 800mila bambini sfollati

Secondo l’Unicef, nelle province del Nord Kivu, del Sud Kivu e dell’Ituri sono ormai sfollati oltre 1,5 milioni di persone, tra le quali almeno 800 mila bambini. Qualcuno di loro ha trovato accoglienza negli istituti, ma molti di più rimangono per le strade, spesso senza più nessun familiare chi li possa proteggere e rassicurare.
Mai come in queste occasioni, l’aiuto che si riesce a portare appare proprio come “una goccia nel mare”, ma per chi riesce a bagnarsi le labbra è una goccia che significa speranza, significa vita, significa la possibilità di immaginarsi un futuro ancora possibile.

Sostieni i progetti di Ai.Bi. in Repubblica Democratica del Congo

Ecco perché, oggi più che mai, c’è bisogno dell’aiuto di tutti per sostenere questo popolo dimenticato. Chiunque può farlo sostenendo le attività che Ai.Bi. porta avanti nella Repubblica Democratica del Congo, con una donazione cliccando qui.
Amici dei Bambini è presente in RDC dal 2008; attualmente sta portando avanti, come ente capofila, il progetto di Cooperazione Internazionale finanziato dalla CAI “Dal nostro cuore a quello dell’Africa – un altro viaggio”.
Tutte le donazioni ad Ai.Bi., compresa l’Adozione a Distanza, godono delle seguenti agevolazioni fiscali.