“Se riaprono i negozi per Natale, devono riaprire anche le scuole“: Conte, Miozzo e Azzolina spingono per il ritorno in aula

Ma il viceministro della Salute è più cauto: “È presto per dire che ce l’abbiamo fatta perché bisogna alleggerire il carico su ospedali e terapie intensive”

“Le scuole devono, non possono, ma devono, restare aperte”. Queste le dichiarazioni, riportate da Avvenire.it, del responsabile del CTS, Agostino Miozzo, che ha inoltre sottolineato che se “avremo momenti analoghi all’estate l’evoluzione dell’epidemia porterà a dati simili o addirittura peggiori di quelli attuali. Significa che le scuole rischiano di restare chiuse altre settimane. Avremo una generazione di liceali che andrà all’esame di Stato avendo perso il contatto fisico con l’universo scolastico per quasi un anno. Un danno incommensurabile”. “I dati – ha aggiunto ancora Miozzo in un’intervista al Corriere della Seraci dicono che i contagi in età scolastica non sono significativamente diversi da quelli di altre classi di età e non abbiamo evidenze per capire se siano avvenuti a scuola o fuori”.

Ecco perché il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, sta spingendo fortemente per una riapertura delle scuole già dal 4 dicembre, data in cui scadrà il DPCM attualmente in vigore. Il premier è moderatamente fiducioso sulla situazione generale. A Otto e Mezzo, trasmissione di La7, ha dichiarato infatti che “a fine mese non avremo più zone rosse“. “Cercheremo di aprire le scuole prima di Natale. Stiamo lavorando per questo”, ha inoltre detto Conte, come riporta sempre Avvenire.it. A queste dichiarazioni fanno eco quelle di Lucia Azzolina, ministro dell’Istruzione, per la quale “non possiamo immaginare a dicembre di avere strade affollate il pomeriggio e scuole superiori chiuse la mattina. Nell’ultimo periodo le Asl sono andate in affanno, si è chiesto a tutti i settori del Paese di fare un sacrificio e anche la scuola ha dato una mano, ma mi auguro che sia una parentesi brevissima. Gli studenti hanno diritto di stare il più possibile a scuola”.

Se riaprono i negozi per Natale, insomma, devono riaprire anche le scuole. Questo è il concetto espresso dai vertici dell’esecutivo. Ma non tutti sarebbero d’accordo. Il quotidiano Il Tempo riporta le perplessità del viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, che ha affermato che è “ovviamente presto per dire che ce l’abbiamo fatta perché bisogna alleggerire il carico su ospedali e terapie intensive“. Per riaprire le scuole il viceministro ritiene sia necessario “correggere i momenti fuori dalle lezioni”, ma lui stesso vede una serie di “stop and go” destinata a protrarsi ancora per molto.