Pioggia di richieste per l’appello “famiglie affidatarie” per minori stranieri non accompagnati di Bolzano. Le risposte di AiBi alle domande arrivate.

Quella a cui stiamo assistendo è una vera e propria gara di solidarietà all’appello del centro affidi di Bolzano per famiglie affidatarie per minori stranieri non accompagnati, che subito si è estesa a tutta l’Italia. In 49.000 mila  hanno letto la news, in 55.224 hanno visualizzato il post su fb di Ai.Bi. e ci sono più di mille condivisioni, like ed emoticon.

Un appello che attesta la generosità e la sensibilità di un’Italia che non ti aspetti, che pubblicata sul sito di Ai.Bi lo scorso 7 agosto (riprendendo la stessa notizia riportata dai maggiori quotidiani nazionali e locali) e con un post ad hoc divulgata sui social, tra cui la pagina facebook dell’associazione Amici dei Bambini, è diventato virale.

Un “esercito” di persone disposte a prendere in affido familiare un minore straniero non accompagnato e a diventare tutori volontari. Tutti pronti a dare la propria disponibilità e a spendersi personalmente per garantire i diritti a questi “profughi” non ancora maggiorenni.

L’appello di Alexej Paoli, vice-direttore dell’Azienda servizi sociali, riporta: “Una struttura per quanto bella ed efficiente, non potrà mai offrire il calore di una famiglia” e a poche ore ecco un’incessante pioggia di risposte positive e tantissime domande a cui Amici dei Bambini non manca di rispondere.

 “Si chiede disponibilità solo a Bolzano o anche da altre parti?” – “Che età hanno questi bimbi?” – “Solo affido? Non adozione? – “A chi posso rivolgermi per fare domanda?”  – sono solo alcune delle domande su cui è bene fare chiarezza per fornire ad ogni utente interessato esaustive risposte. 

Punto di partenza è il chiarimento sullo status sociale e giuridico dei soggetti a cui ci stiamo riferendo: i migranti stranieri non accompagnati (MISNA) presenti su tutto il territorio nazionale, in genere, sono adolescenti di età compresa tra i 13 e i 18 anni, arrivati in Italia attraversando il Mediterraneo oppure passando la via dei Balcani. Non sono considerabili minori abbandonati perché nella stragrande maggioranza dei casi il loro obiettivo è il ricongiungimento con i familiari residenti in Italia o in altri Paesi europei e dunque non è possibile procedere nei confronti di questi bambini o adolescenti con una adozione. L’appello in questione si rivolge in particolare alle famiglie del territorio disposte a prendere in affido (misura di accoglienza temporanea) minori stranieri non accompagnati. 

Con l’obiettivo di garantire la tutela di questi minori, di recente il Parlamento ha approvato definitivamente la legge per la protezione dei minori stranieri non accompagnati (legge Zampa) che stabilisce: “Gli enti locali possono promuovere la sensibilizzazione e la formazione di affidatari per favorire l’affidamento familiare dei minori stranieri non accompagnati, in via prioritaria rispetto al ricovero in una struttura di accoglienza”. Tale legge ha stabilito che ogni Regione si attivasse – entro 3 mesi dall’approvazione della stessa – per costituire un elenco di volontari disponibili ad assumere la tutela dei minori stranieri non accompagnati. Le famiglie che desiderano candidarsi a diventare tutore di un minore non accompagnato dovranno rivolgersi all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza della propria regione di residenza.

Chi risiede in Toscana, Sardegna, Abruzzo, Molise,  regioni che non hanno un garante regionale, può fare domanda direttamente all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza nazionale, vedi bando. Le candidature vanno presentate, utilizzando l’apposito modulo di domanda all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, all’indirizzo email tutorivolontari@garanteinfanzia.org. Per la Valle d’Aosta, anch’essa senza garante regionale, a seguito di una delega sottoscritta dall’Autorità garante, le attività connesse alla creazione dell’albo di tutore volontario vengono espletate dal Garante della regione Piemonte. Informazioni, queste, riportate in un recente articolo da noi pubblicato sull’argomento.

Amici dei Bambini da anni promuove un’accoglienza di tipo familiare per i minori stranieri non accompagnati. Una famiglia che li accolga può essere l’unico modo per farli sentire al sicuro. Con la campagna Bambini in Alto Mare, in collaborazione con prefetture, comuni, parrocchie e associazioni locali, Ai.Bi. garantisce una “giusta” accoglienza a minori non accompagnati, madri sole e famiglie di profughi con bambini piccoli.