Laura Scotti, l’Angelo di Ai.Bi. che ha fatto riscoprire il sorriso ai bambini del Kossovo

Il 12 novembre di 23 anni fa, Laura Scotti, responsabile della comunicazione del progetto di “Emergenza bambini in Kosovo”, perdeva la vita in un tragico incidente aereo nei cieli di Pristina. Ma il suo “passaggio” nei villaggi del Paese balcanico vive ancora oggi

Nel 1999 il logo di Amici dei Bambini era diverso da quello attuale: aveva i toni del verde. Ma quello che c’era e c’è ancora è l’albero disegnato a mosaico. Quell’albero verde era stampato, assieme alla scritta “Ai.Bi. Amici dei Bambini”, sui cartelli che in tutto il Kosovo segnalavano la presenza dei Punti Ai.Bi., luoghi sereni, spesso all’aperto, cinti da un nastro arancione, all’interno dei quali i bambini che avevano visto ciò che non dovrebbero mai – la guerra –  tornavano a giocare, imparare, stare con gli altri.

I 189 giorni di Laura Scotti. Da Milano al Kosovo

Manca da 23 anni Laura Scotti, la collega che perse la vita sopra i cieli di Pristina in un incidente aereo assieme a molti colleghi di organizzazioni e agenzia umanitarie internazionali. La sua vicenda è contenuta nel libro di Francesca MineoI 189 giorni di Laura. Da Milano al Kosovo. Una storia esemplare di volontariato internazionale” (Ancora editore): un racconto che ancora oggi è interessante conoscere per capire come si svolge e da quali forti motivazioni è mosso il lavoro di chi decide di andare sul campo, vedendo e testimoniando. L’autrice, ripercorrendo il percorso di Laura nel paese – i luoghi, i progetti, le opere di solidarietà realizzate – ha potuto ricostruire il ritratto di una giovane entusiasta del proprio lavoro in cui molti altri cooperanti potranno identificarsi.

Resta, di Laura, l’eredità e la testimonianza in diverse opere che Amici dei Bambini ha realizzato in Kosovo, mentre l’arancio dei nastri dei Punti Ai.Bi., oggi attivi in Ucraina e in Moldova, ancora indica oasi sicure per bambine e bambini. Altre guerre, identiche sofferenze e privazioni per i più piccoli che devono essere aiutati a superare traumi troppo grandi per loro.

Ecco, quindi, che il passato e la storia di Laura Scotti, che si ricorda ogni 12 novembre da quel tragico venerdì del 1999, è presente perché nessuno, tantomeno in Ai.Bi., ha la testa voltata indietro: i progetti per i bambini vittime di abbandono e privazioni nascono e crescono nel tempo. Il ricco e doloroso passato dei giorni di Laura Scotti in Kosovo offre, ogni giorno dell’anno, un’occasione di memoria che rivive nei Punti Ai.Bi., così come in altri interventi di accoglienza dell’infanzia abbandonata e in difficoltà familiare.

Venerdì 12 novembre 1999

Per chi non c’era, per chi è troppo giovane per ricordarlo, per chi è arrivato in Ai.Bi. da poco: quel venerdì negli uffici di Melegnano era tutto un rincorrersi di conferme e smentite, si cercava solo di avere la risposta che non arrivò mai, la telefonata rassicurante di Laura. E invece non arrivò: quel volo del Programma Alimentare Mondiale (PAM) diretto a Pristina, in Kosovo, si era schiantato contro le montagne prima dell’atterraggio. A bordo, insieme a Laura, c’erano molti cooperanti e dipendenti di agenzie internazionali – ad esempio Paola Biocca, addetto stampa del PAM Programma alimentare mondiale -, impegnati nella ricostruzione di quel piccolo Paese nello scenario frammentato dei Balcani. Persero la vita in totale 24 persone, di cui 11 nostri connazionali tutti impegnati in missione umanitaria.

Chi era Laura Scotti

Laura era stata assegnata alla comunicazione del progetto di Ai.Bi. “Emergenza bambini in Kosovo”: la sua capacità di informare e comunicare rendeva Laura una risorsa di supporto a tutte le azioni di cooperazione sul campo.
Di Laura ricordiamo la gioia di raccontare di quelle persone e di quei luoghi; si era affezionata a una ragazzina, Dafina, di cui si sentiva molto mamma così come si definiva sorella della popolazione kosovara.