“Mamma e Papà” ricorrono in Cassazione contro genitore 1 e genitore 2

Il Ministero dell’Interno ricorre contro la sentenza d’Appello che aveva dato il via libera all’inserimento della dicitura “genitore 1” e “genitore 2” nella carta d’identità. In ballo c’è la spersonalizzazione di un rapporto unico e assoluto: quello tra i genitori e i figli

Sul sito di AibiNews, in un precedente articolo era stata commentata una sentenza della corte d’appello di Roma del 24/1/2024 che confermava una sentenza del Tribunale di Roma del 2022 e consentiva a due donne ricorrenti di inserire sulla carta d’identità le diciture “genitore 1” e “genitore 2”.
La sentenza aveva destato scalpore e commenti tanto da parte della politica, quanto dal mondo degli intellettuali e delle associazioni familiari, poiché il principio sottinteso alla decisione aveva e ha sicuramente una valenza notevole a livello ideologico, ma anche sociale e civile.
Il commento di Amici dei Bambini era stato molto critico verso la decisione della corte di secondo grado e in parte in linea con altri pareri, ma con un’attenzione particolare sul principio alla genitorialità piena.
Anche solo a livello terminologico, il non vedere scritto su un documento la parola “madre” e “padre” è un vuoto enorme che spersonalizza un rapporto unico e assoluto: quello tra i genitori e i figli.
Si invita a rileggere il nostro articolo precedente nel quale avevamo anche sottolineato che si trattava di una sentenza di secondo grado e quindi non definitiva, sulla quale non era stata detta l’ultima parola.

L’ultima parola alla Cassazione

Infatti il Consiglio dei ministri del 9 aprile scorso, alla luce di una informativa svolta dal Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ha deciso di dare mandato all’Avvocatura dello Stato ai fini del ricorso in Cassazione contro tale sentenza.
L’argomento infatti è molto delicato perché non venga rivisto e riconsiderato anche dai giudici di legittimità. Il percorso giudiziario in sede di Cassazione sarà lungo e, quindi, una decisione si avrà tra molto tempo, nel frattempo la notizia di un ricorso farà nuovamente discutere, tuttavia la riapertura della questione è il segnale che l’identità di due persone, quali un padre e una madre, non può essere ridotta a dei numeri (genitore 1 e genitore 2) con un’unica decisione giudiziaria relativa tra l’altro a una specifica situazione eccezionale (ricorso di due donne entrambe mamme di un minore).