Rieti. Maria Giovanna Ruo: “Ma alla politica interessa davvero l’adozione?”

MariaGiovanna_RuoSi terrà venerdì 28 Giugno, presso la Sala Consiliare del Comune di Rieti, dalle ore 14.00 alle 18.00, il Convegno Inaugurale dal titolo “Le adozioni Internazionali” organizzato da Cammino, la Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minorenni.

Cammino è stata la prima a nascere tra le Camere Minorili e ha carattere nazionale, con l’intento di formare, senza limiti territoriali, un ceto forense e di operatori del settore sensibile ai valori e alle caratteristiche particolari della giurisdizione minorile e di famiglia, che non è solo giurisdizione di ‘torti e ragioni’, ma mira alla ricostituzione su nuovi assetti giuridici delle relazioni personali dei contesti familiari in crisi.

Al Convegno a cui parteciperà anche la Vice Presidente della Commissione per le Adozioni Internazionali, Daniela Bacchetta, che illustrerà i compiti della CAI, è stata invitata Ai.Bi. per illustrare il ruolo degli enti autorizzati alle adozioni internazionali.

Abbiamo raggiunto la presidente nazionale di Cammino, Maria Giovanna Ruo, per chiederle come si può migliorare il sistema delle AI e rendere il percorso adottivo in Italia meno lungo, e oneroso?

Vi sono vari problemi. Bisogna prendere atto che la (necessaria) ingerenza degli operatori che ruotano intorno alle adozioni, per capire l’idoneità all’accoglienza, va spiegata alle coppie aspiranti adottive, perché a volte viene vissuta come un’intrusione devastante.

A volte, poi, da parte degli operatori, vi sono fretta, e anche, purtroppo, scarsa attenzione: su questo posso fare un esempio personale. Io e mio marito abbiamo avuto 3 figli, per le mie prime due gravidanze ho avuto enormi difficoltà; volendo un terzo figlio, abbiamo deciso di adottarlo. Dopo aver ricevuto il decreto di idoneità (allora esisteva il ‘fa da te’) abbiamo avuto grossi problemi nel colloquio con l’assistente sociale dell’ente cui ci eravamo rivolti, che associava la nostra scelta di adozione alla sterilità di uno di noi due coniugi, senza capire – forse per una mancata capacità di ascolto – che nessuno dei due era sterile, visto che avevamo già due bambini biologici. Alla fine, durante l’iter adottivo, sono rimasta incinta del terzo figlio, e quindi  abbiamo deciso di non proseguire con la procedura.

Vi è poi il problema delle attese che sono di 3 tipi: con i servizi, con i tribunali e con gli enti autorizzati. Le prime si possono risolvere con maggiore efficienza ma, soprattutto, con meno tagli alla spesa sociale e con un potenziamento degli uffici giudiziari. Per quanto concerne gli enti autorizzati invece è più difficile rispondere, perché esiste una grande varietà e il discorso è complesso. Ci sono situazioni di altissima professionalità e altre invece di fragilità e/o criticità.  E infine quello dei costi, che non sono sopportabili per la maggior parte delle famiglie.

Ai.Bi. ha promosso il manifesto delle AI da cui è stata ispirata la proposta di riforma di legge presentata in Camera e Senato pochi mesi fa. Che opinione si è fatta di tale proposta? La sostiene?

E’ una proposta complessa, che merita molta attenzione e non può essere ‘liquidata’ in poche righe. Direi che su alcune prospettive  sono assolutamente d’accordo, come l’accompagnamento delle coppie, la riduzione dei costi, la semplificazione delle procedure.

Quanto incide, secondo lei, sulla crisi delle AI, la politica?

La vera domanda è: ma alla politica interessa davvero  l’adozione??? E non si tratta solo di questo, ma delle relazioni familiari in generale. Mi sembra che ci sia una crisi di attenzione della politica per i temi dell’infanzia e adolescenza in generale. Certo ci sono stati recentemente dei traguardi come l’entrata in vigore, il 23 ottobre 2012, della legge italiana di ratifica della Convenzione di Lanzarote per la protezione dei minori dall’abuso e dallo sfruttamento. E, prima, l’istituzione dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Si tratta di  tappe importanti e significative ma purtroppo anche di interventi episodici in un contesto normativo che si sta lacerando su tematiche come adozioni e affidamento, tutela dei figli nella crisi  coppia e così via. Urgono riforme sistematiche che pongano il minore al centro del sistema delle relazioni familiari.