Commissione europea: “Il Natale non c’è più! Ops, ci siamo sbagliati! Esiste ancora”

Poche ore dopo essere apparse sui social e su tutti i siti, la Commissione europea ha bloccato le “Linee guida per la comunicazione inclusiva”: creavano più discriminazioni di quante ne volessero impedire e cancellavano perfino il Natale

Non appena la notizia delle nuove “Linee guida della Commissione europea per la comunicazione inclusiva – #UnionOfEquality” era trapelata, le perplessità, per usare un eufemismo, non si erano fatte attendere. Perché, anche in tempi di imperante politically correct, pensare che realmente l’Europa invitasse a “non usare nomi propri tipici di una specifica religione“, oppure sostituire frasi come”il Natale può essere stressante” con un più generico “le vacanze possono essere stressanti”, suona piuttosto assurdo e controproducente.

linee guida comunicazione: se l’inclusione finisce per creare ulteriori discriminazioni

E, infatti, nel giro di poche ore, probabilmente anche per il montare delle polemiche, è arrivato il dietrofront della Commissione, che ha sottolineato come le linee guida volessero essere un’indicazione per le comunicazioni da parte del personale interno, pensate per “illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione europea verso tutti i ceti sociali e le credenze dei cittadini europei”.
Evidentemente, però, lo scopo non veniva raggiunto da quel documento che, anzi, finiva per provocare un effetto opposto, producendo nuove discriminazioni laddove se ne sarebbero volute eliminare di esistenti.
La stessa Helena Dalli, commissaria per l’uguaglianza che quelle linee guida le aveva firmate, si è impegnata a ripensarle: “La versione delle linee guida pubblicata – riporta le sue parole Avvenire – non serve adeguatamente a questo scopo [quello dell’inclusione e dell’eliminazione delle discriminazioni n.d.r.]. Non è un documento maturo e non soddisfa tutti gli standard di qualità della Commissione”.

Non tradire i valori fondanti dell’Europa

Come non detto, dunque. Le linee Guida ritornano in cantiere, con la commissione che si impegna a lavorare “ulteriormente su questo documento”.
L’auspicio è che, al di là dell’aggiustare qualche dichiarazione o smussare qualche eccesso, si tenga conto di un principio di fondo differente, sottolineato a Vatican News dal segretario di Stato della Santa Sede cardinale Pietro Parolin: “La tendenza purtroppo è quella di omologare tutto, non sapendo rispettare le giuste differenze, alla fine si rischia di distruggere la persona“.
Un pensiero condiviso da Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini: “Non penso che i padri fondatori dell’Europa volessero un’Unione Europea senza più valori comuni. Il futuro dell’Europa non può andare nella direzione di una cancellazioni delle sue stesse radici”.