Romania, l’emozione del primo incontro: “Un attimo prima lo conosci solo in foto, un attimo dopo eccolo lì con il suo sguardo speranzoso e un po’ scrutatore”

figli cuoreIn un attimo tutto può cambiare. In un attimo possono insinuarsi nell’animo emozioni indelebili. È quello che è successo a Gaetano (nome di fantasia, come anche gli altri citati di seguito), poliziotto 42enne, e sua moglie Romina, infermiera 44enne di nazionalità rumena, entrambi residenti a Roma, che hanno da poco conosciuto il loro futuro figlio. In quell’attimo tutto è cambiato.

I due coniugi all’inizio di giugno sono partiti per la Romania per compiere il primo dei due viaggi che concluderanno il loro iter adottivo. Un’avventura per la quale la coppia italo-rumena ha scelto di affidarsi ad Amici dei Bambini. Per loro l’adozione internazionale nel Paese di origine di Romina è possibile. La legge di Bucarest, infatti, prevede che un bambino rumeno possa essere adottato da una coppia residente all’estero solo qualora essa sia composta da coniugi entrambi rumeni oppure nel caso in cui almeno uno degli aspiranti genitori sia di nazionalità rumena. Proprio come nel caso di Gaetano e Romina.

Un attimo prima si conosce il bambino solo tramite foto e fogli di relazioni psicologiche e mediche. Un attimo dopo, invece, ecco lì tuo figlio, in carne ed ossa, con lo sguardo speranzoso ma anche un po’ scrutatore”, dice emozionato Gaetano, raccontando il momento più commovente: quello in cui lui e sua moglie hanno incontrato il loro piccolo Andrei, con i suoi occhi bassi e restii ad aprirsi al mondo che si sono incrociati con i loro in segno di fiducia.

Ci ha guardati e si è creato subito un legame tra noi, come se ci conoscessimo da sempre – raccontano Gaetano e Romina -: non sappiamo spiegarlo bene, ma è ciò che abbiamo sentito. Andrei si è mostrato affiatato con noi sin da subito”.

Dopo il primo incontro presso la famiglia affidataria, dove il bambino si trovava, Andrei ha trascorso una giornata al parco giochi con i suoi nuovi genitori. Sono bastate alcune giornate per rasserenare il piccolo, farlo sentire al sicuro e poter quindi trascorrere insieme la notte.

Durante questo mese di soggiorno in Romania, ogni momento è stato una scoperta, un’emozione fortissima”, continua Gaetano, specificando che il tempo trascorso con Andrei ha permesso a lui e Romina di mettere per la prima volta alla prova la loro dolce indole genitoriale.

E’ stato difficile lasciarlo di nuovo presso la famiglia affidataria che si sta prendendo cura di lui – conclude Gaetano -: ma ora sappiamo che nostro figlio è là e manca solo un piccolo sforzo per poterlo portare nella sua nuova vita”.

Un piccolo sforzo che durerà al massimo qualche mese. Tra il primo e il secondo viaggio, infatti, i neogenitori adottivi attendono un po’ di tempo, quello necessario per le pratiche di espatrio. Poi ci sarà il via libera per la seconda trasferta in Romania, che durerà sempre un mese, durante il quale la sentenza di adozione diventerà definitiva.