Russia, le tante voci dell’adozione si incontrano a Mosca: “Sempre più importante la formazione delle coppie per l’accoglienza dei bambini con bisogni speciali”

istituto bielorussiaLa voglia di adozione, soprattutto quella dei bambini con necessità particolari, va accompagnata con un’adeguata formazione. La Federazione Russa si impegna in questa direzione e chiama a raccolta i rappresentanti dei vari attori dell’adozione, sia nazionale che internazionale. Il 13 aprile, il Salone internazionale dell’Istruzione di Mosca ha ospitato la tavola rotonda dedicata alla Preparazione dei genitori all’accoglienza di bambini senza tutela genitoriale, organizzata dal dipartimento delle Politiche Statali a tutela dei diritti dei bambini, presso il ministero dell’Istruzione e della Scienza. Per l’occasione, l’Autorità Centrale  russa ha invitato assistenti sociali, psicologi, presidenti di associazioni russe e straniere che si occupano di preparare le coppie all’adozione, rappresentanti di enti stranieri accreditati. Tra i presenti, anche la referente di Amici dei Bambini per le adozioni internazionali in Russia Francesca Divina e la caporappresentante di Ai.Bi. a Mosca Tatiana Koltsova.

Nel corso della tavola rotonda sono state presentate varie esperienze, sia russe che straniere, e sono emersi in particolare due aspetti.

Il primo, presentato da Marina Valerevna Lashkul – capo sezione dell’ufficio normativo del ministero dell’Istruzione e della Scienza -, ha messo in evidenza come in Russia siano sempre di meno i bambini abbandonati. Grazie alle politiche sociali – si è detto nel corso della tavola rotonda – anche le famiglie in difficoltà abbandonano sempre meno i loro figli.

Sempre Lashkul ha ricordato come, in seguito a una disposizione del suo dicastero del 2015, si siano diffusi sul territorio nazionale programmi di preparazione per i genitori adottivi e affidatari. Introducendo così il secondo punto fondamentale, cioè il proliferare di associazioni che si occupano di formare le coppie. Queste ultime, come sottolineato da Tatiana Ivanovna Shulga – docente universitaria di psicologia e perito della Duma –, si stanno dimostrando sempre più disposte ad accogliere bambini con necessità particolari: grandi, affetti da disturbi psicologici e da patologie varie, dall’Hiv all’epilessia alla paralisi cerebrale infantile.

La necessità di una sempre maggiore formazione anche delle coppie straniere a questo scopo è stata invece rimarcata da Galina Vladimirovna Semja, psicologa e membro del Consiglio del ministero dell’Istruzione e della Scienza, che ha moderato la tavola rotonda, introdotta dal direttore per le Politiche Statati a tutela dei diritti dei minori, Evgenij Aleksandrovich Siljianov.

A presentare il “modello russo” della formazione delle famiglie, confrontandosi con i suoi colleghi spagnoli e tedeschi, è intervenuta la direttrice dell’associazione “Detstvo” Tatiana Nikolaevna Sapozhnikova: il suo sodalizio, tra le altre cose, seleziona le coppie in base a simulazioni di situazioni “concrete” che una famiglia adottiva potrebbe trovare a fronteggiare nel corso della loro vita di genitori accoglienti.