Tribunale di Salerno: “Fai la baby-sitter? Dopo 4 anni puoi adottare il bambino accudito”

tribunale minorenni targa bis 400 286Da baby-sitter a mamma adottiva. L’amore di una “tata” campana per la bambina di 4 anni che doveva accudire solo per poche ore al giorno e che ha visto invece come possibile vittima di abbandono è stato premiato. Il Tribunale per i Minorenni di Salerno, con una sentenza innovativa firmata dal presidente del collegio Pasquale Andria, ha autorizzato l’adozione della piccola da parte della donna. Questo nonostante le precarie condizioni economiche della famiglia della baby-sitter, che ha già 4 figli e un marito che lavora solo stagionalmente come bagnino. La legge per loro ha potuto fare un’eccezione e concedere l’adozione in casi particolari.

Silvana, questo il nome della “tata”, entra nella vita della bambina quando questa aveva solo 5 mesi, per prendersi cura di lei alcune ore al giorno. Ben presto, però, si trova a crescerla a tempo pieno, nel disinteresse dei suoi genitori. La madre è già decaduta dalla responsabilità genitoriale di altri 2 figli e continua ad alternare periodi di assenza a visite sporadiche. Il padre spunta all’improvviso, chiede di vedere la bambina una sola volta e, nell’occasione, le scatta delle fotografie, dichiarando di volerle pubblicare su internet. Si viene a sapere anche che l’uomo ha riconosciuto la bambina solo alcuni giorni dopo la sua nascita: elemento che fa scattare più di un dubbio sulla reale paternità dell’uomo. Inevitabile quindi il campanello d’allarme per Silvana e suo marito. Allarme che si amplifica il giorno in cui la madre biologica chiede di ottenere un certificato valido per l’espatrio della minore. “Si è fatta viva all’improvviso dopo mesi e mi ha detto che veniva a riprendersela – ricorda Silvana -. Mi ha presentato un uomo, il quale sosteneva di essere suo padre e ha iniziato a fotografare la piccola. Ripeteva che voleva pubblicare quelle immagini sui social e poi che avrebbe portato via la bambina per presentarla ai suoi parenti”.

La volontà del presunto padre di portare la bambina nel suo Paese di origine era già stata alla base della risposta negativa della madre alla richiesta rivoltale, nell’aprile 2014, dalla baby-sitter di dare il consenso all’affidamento legale in suo favore.

Silvana e il marito, quindi, preoccupati che la piccola potesse finire nuovamente nelle mani di sua madre e di quell’uomo e temendo dunque il peggio, presentano un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni avanzando istanza di affidamento. Il Tribunale si attiva e colloca la bambina in affido dalla baby-sitter, con inibizione dei genitori naturali di farle visita. Ma per l’adozione la strada è più complicata. Ci sono diversi problemi. Le scarse risorse economiche, il superato limite di età, la mancanza dell’assenso dei genitori biologici all’adozione e l’aver omesso di denunciare lo stato di abbandono della bambina entro 6 mesi, come previsto dalla legge. L’attività istruttoria chiarisce però l’irrilevanza penale della condotta di Silvana e del marito e, al contempo, emette un provvedimento di decadenza della responsabilità genitoriale per i genitori biologici. La giurisprudenza risolve anche il problema dell’età: la sentenza 283/99 della Corte Costituzionale, infatti, afferma che il principio secondo cui la differenza di età massima tra adottanti e adottato deve essere di 40 anni non può essere assoluta, ma può subire eccezioni nel caso in cui ricorra “la necessità di salvaguardare il minore da un danno grave e non altrimenti evitabile che a lui deriverebbe dal mancato inserimento in quella specifica famiglia adottiva”. Inserimento che, in questo caso, procedeva a gonfie vele: la bambina imita già gli altri figli della coppia e chiama “mamma” e “papà” Silvana e suo marito.

Via libera quindi all’adozione in casi particolari, come previsto dall’articolo 44 della legge 184/83, rafforzata anche dalla legge 172/2015 sulla “continuità degli affetti”. “Quella piccola mi è entrata nel cuore e sarà la mia quinta figlia”, commenta oggi felice Silvana, ex baby-sitter divenuta mamma.

 

Fonti: Corriere della Sera, Salerno Notizie