San Severo. Bimba di 6 mesi sola in ospedale. Ritrovata la mamma: “Speravo che fosse adottata: io non sono in grado di darle un futuro”

abbandoo san severoNella parola  ‘abbandono’ c’è ‘dono’. E per quanto doloroso, è un atto di amore e rispetto della vita quello di una madre che abbandona il proprio figlio per donargli una vita migliore.

L’ultimo caso di neonata abbandonata è avvenuto nell’ospedale Masselli-Mascia di San Severo, in provincia di Foggia. Lo scorso 4 luglio nei corridoi del nosocomio un infermiere aveva ritrovato un passeggino con dentro la bimba di circa 6 mesi.

Sana, lineamenti delicati, capelli biondi, carnagione chiarissima e occhi verdi. Allertato il personale sanitario, sono stati effettuati gli esami di controllo che hanno confermato il buono stato di salute della bimba. Passano poche ore e viene ritrovata anche la madre, che adesso dovrà rispondere di abbandono di minore.

La donna, una 33enne di origini polacche, ha scelto di separarsi da lei perché- come ha dichiarato alla polizia- non  ha la possibilità di offrirle un futuro adeguato. Ma soprattutto voleva difenderla dal compagno che iniziava a mostrare segni di insofferenza verso la figlioletta, avuta da un altro uomo.

Di qui la decisione di lasciare la figlia in un luogo sicuro come l’ospedale. La donna ha avuto altri due figli da un precedente compagno, dal quale si era separata per unirsi al padre della bimba.

Quando quest’ultimo è stato arrestato, la donna è tornata con l’ex, che inizialmente si era mostrato disponibile a riaccogliere in casa madre e figlia, ma ben presto avrebbe manifestato segni di insofferenza verso la piccola.

Nei filmati della videosorveglianza dell’ospedale si vede la donna agire in modo determinato: non un segno di tentennamento, non un’incertezza. Nemmeno un bacio di addio. Sull’accaduto, sono in corso le indagini della polizia, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia.

La donna si è detta pentita del gesto e spera di riavere con sé la figlia che, nel frattempo, è ricoverata all’ospedale di San Severo, dove è amorevolmente accudita dal personale medico del reparto di Pediatria.

La vicenda ha fatto in breve tempo giro d’Italia: numerosissime le richieste di affido piovute da varie regioni. Il futuro della piccola è ora nelle mani del tribunale dei minori di Bari, che potrà disporre il ricongiungimento della piccola con la madre oppure l’affido in una struttura idonea o meglio in una famiglia.

L’ennesima conferma però che occorre creare su tutto il territorio nazionale una rete di luoghi protetti dove le madri possano scegliere di lasciare figli che non possono o vogliono crescere, senza che questo costituisca un pericolo per i bimbi coinvolti. In quest’ottica appare sempre più urgente la predisposizione di culle per la vita, luoghi davvero protetti che assicurano le cure immediate al neonato abbandonato e l’anonimato per il genitore che compie questa drammatica scelta. Consapevole di questo, Amici dei Bambini sta per inaugurare la sua culla per la vita presso la Family House, in provincia di Milano. La culla è infatti uno degli strumenti fondamentali per curare il male dell’abbandono.