San Severo (Fg), a 6 mesi lasciata in un ospedale: abbandono o dono?

abbandoo san severoNon ha ricevuto neppure un bacio di addio. È stata lasciata così, con fare determinato e sicuro, senza alcun cenno di incertezza. Ha 5 o 6 mesi la bambina abbandonata nel pomeriggio di sabato 4 luglio in un corridoio degli ambulatori dell’ospedale “Masselli” di San Severo, in provincia di Foggia. A lasciarla lì è stata una donna probabilmente italiana, di sicuro europea, immortalata dalle telecamere di videosorveglianza della struttura, ma non ancora identificata. Non è detto che si tratti della madre, perché la piccola presenta invece tratti caucasici, verosimilmente dell’Est Europa.

A trovare la bambina, circa un’ora dopo l’abbandono, ancora posizionata nel suo passeggino blu, è stato un operatore sanitario che ha prontamente allertato la direzione dell’ospedale. Il ritardo nel ritrovamento è dovuto al fatto che il vecchio plesso della struttura, ora adibito a polo ambulatoriale, in cui la piccola è stata lasciata, il sabato pomeriggio è chiuso al pubblico.

Dopo visite scrupolose, la bambina è stata dichiarata sana, in buono stato di salute e ben nutrita. Nulla, quindi, fa pensare a una particolare situazione di disagio. Ora è affidata alle cure del personale del reparto di pediatria del nosocomio di San Severo ed è assistita anche da una vigilessa che le fa da “mamma ausiliaria”. Gli agenti della polizia municipale della città dauna, infatti, hanno preso particolarmente a cuore la sua vicenda, incaricando una loro collega del compito di assicurarle tutto il calore e l’affetto necessari.

Per lei è scattata immediatamente una vera e propria gara di solidarietà. Da tutta la provincia di Foggia hanno iniziato ad arrivare a San Severo scarpine, tutine, pannolini, giochi e tutto quanto possa servire.  E soprattutto già più di 20 richieste di affido da parte di famiglie che si sono rese disponibili ad accogliere la piccola.

Per la legge, la madre della bambina ha 10 giorni di tempo per tornare sui suoi passi e riprendersi sua figlia, a decorrere dal 4 luglio, giorno dell’abbandono. Scaduto quel termine, il futuro della piccola passerà nelle mani del Tribunale per i Minorenni di Bari che potrà disporne l’affido in una struttura idonea o, meglio ancora, presso una famiglia che ne farà richiesta.

In sindaco di San Severo, Francesco Miglio, spera nel ripensamento da parte della madre: “Se l’abbandono è dovuto a motivi economici – assicura il primo cittadino – l’amministrazione si metterà a disposizione per fare il possibile per garantire la crescita della bambina con la propria mamma”.

Non è il primo caso di abbandono a cui assiste il direttore sanitario dell’ospedale di San Severo, Franco Mezzadri: “Sono in servizio qui da 9 anni e mai era capitata una cosa del genere. In questo ospedale – ricorda – gli abbandoni sono frequenti, diciamo in media uno al mese, ma si tratta di abbandoni post-parto da parte di ragazze madri o di schiave della strada. Non posso immaginare quale dramma abbia spinto una donna a un tale gesto”.

Un altro caso di abbandono di un neonato o poco più sale agli onori delle cronache dopo quelli degli ultimi mesi. In questo caso la piccola è stata lasciata in un ambiente “protetto” come l’ospedale. Da ciò si può intuire la volontà della madre di donare comunque la vita, la possibilità di sopravvivere, alla sua bambina, senza esporla al rischio di una morte atroce in un cassonetto o ai bordi di un marciapiede. In quest’ottica appare sempre più urgente la predisposizione di culle per la vita, luoghi davvero protetti che assicurano le cure immediate al neonato abbandonato e l’anonimato per il genitore che compie questa drammatica scelta. Consapevole di questo, Amici dei Bambini sta per inaugurare la sua culla per la vita presso la Family House, in provincia di Milano: la “clinica specializzata per la cura del male dell’abbandono”, che vede proprio nella culla uno strumento fondamentale.

 

Fonte: la Repubblica