Sardegna. Al via il Quaf (Quoziente Adottivo Familiare) per le coppie di Ai.Bi. Primo passo verso la gratuità

bambini adottati

L’alba della nuova adozione nasce da Occidente. È in Sardegna infatti che è stato compiuto da Amici dei Bambini il primo passo verso la gratuità dei processi adottivi. Un risultato raggiunto grazie alla preziosa collaborazione della Regione Sardegna che nel 2014 ha stanziato un contributo di circa 20mila euro a favore di ogni ente autorizzato per l’adozione internazionale presente e attivo sull’isola. Tra questi, naturalmente, c’è anche Ai.Bi., con la sua sede di Cagliari. Lo scopo di tale finanziamento era quello di aiutare gli enti stessi a rinforzare la propria attività sul territorio e di sostenere le famiglie desiderose di accogliere un bambino abbandonato proveniente da lontano. Le aspiranti coppie adottive che hanno dato mandato agli enti beneficiari del contributo hanno infatti tratto un vantaggio economico non indifferente dai fondi stanziati dalla Regione.

Oltre a una parte del finanziamento destinata a supportare i costi strutturali dell’ente, la parte restante è stata invece dedicata da Ai.Bi. Sardegna a sostenere, in modo sia diretto che indiretto, gli aspiranti genitori. Le 8 coppie che hanno conferito mandato ad Ai.Bi. hanno potuto quindi beneficiare di un contributo economico: ad alcune di loro è andato il sostegno-base, mentre le altre hanno ricevuto un sostegno maggiore e proporzionale alla loro situazione reddituale. Per calibrare al meglio l’intervento, si è ricorso al cosiddetto Quaf (Quoziente Adottivo Familiare), ideato per  Amici dei Bambini dal Centro Clesius di Trento, lo stesso soggetto che ha ideato l’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) per il suo territorio. A partire da questa esperienza si è deciso quindi di elaborare un indicatore patrimoniale in base a parametri specifici in grado di rappresentare il reddito  realmente disponibile per le famiglie. Il Quaf, per esempio, valuta la condizione economica netta del nucleo familiare, migliora l’effetto selettivo del patrimonio e tutela significativamente il risparmio delle famiglie, escludendo la valutazione della prima casa.

Ma il sostegno che Ai.Bi. e Regione Sardegna hanno offerto alle aspiranti coppie adottive non si è fermato lì: altra forma di supporto all’adozione è stata la possibilità offerta ai futuri genitori di partecipare ai corsi di formazione in modo del tutto gratuito.

Il Quaf è stato applicato nel 2014 in via sperimentale con l’auspicio che possa diventare al più presto parte integrante dei protocolli operativi regionali. La riduzione dei costi dell’adozione, effettuata sulla base della reale situazione patrimoniale della famiglia, resa possibile grazie alla collaborazione tra Regione ed ente autorizzato, risponde alla necessità di promuovere e incoraggiare all’adozione, offrendo un aiuto concreto a chi sogna di accogliere un bambino abbandonato, ma non ha le risorse economiche sufficienti per farlo. Un primo passo importante, quindi, verso la gratuità dell’adozione.