#sbloccoadozionicongo. Il via libera alle adozioni raccontato dalla stampa di Kinshasa: i primi 40 bambini lasceranno il Paese africano all’inizio di giugno

bimbi congoIl blocco delle adozioni di bambini congolesi da parte di coppie straniere sembra avere davvero le ore contate. Dopo il comunicato del ministero degli Esteri francese, anche la stampa della Repubblica Democratica del Congo ha dato risalto al probabile imminente sblocco della situazione. Aibinews ha iniziato a raccogliere tutti gli articoli su questo tema in uno dei suoi speciali che è possibile trovare in homepage e che verrà aggiornato con tutte le notizie relative allo sblocco delle adozioni deciso dalle autorità di Kinshasa.

Di seguito riportiamo integralmente il testo dell’articolo uscito il 17 maggio sul sito del giornale congolese “La prosperité”, che annuncia anche che i primi bambini adottati potranno lasciare il loro Paese di origine all’inizio del mese di giugno.

 

Dopo una moratoria di due anni, questi bambini hanno avuto assicurazioni di poter lasciare la Repubblica Democratica del Congo nel mese di giugno. È tutto pronto. Le ultime formalità ufficiali sono state completate il 12 maggio, quando le varie Ambasciate interessate all’adozione dei bambini hanno incontrato la Direzione Generale delle Migrazioni (DGM) per presentare le domande complete da parte dei cittadini dei loro Paesi oggetto della misura di protezione. Secondo alcune informazioni, si tratta dei dossier di una cinquantina di bambini. Circa 40 sono già stati approvati dalla DGM per una partenza ai primi di giugno. Gli altri seguiranno. È solo una questione di tempo. I mezzi sono stati mobilitati. Per giungere a questo punto, il Vice Primo Ministro incaricato degli Affari Interni, Evariste Boshab, ha preso in mano la situazione. Per fare questo, il 24 aprile ha presieduto una riunione ministeriale.

Da qui il governo ha deciso di sopprimere la misura di sospensione dei permessi di uscita dal Paese per i bambini adottati. È stato anche istituito un comitato ad hoc con lo scopo di verificare, in due mesi, l’autenticazione delle decisioni contenute in 1.300 dossier di adozione. Ogni caso deve essere considerato singolarmente. I dossier già esaminati in commissione, l’anno scorso, non saranno sottoposti a una seconda revisione. Questo in nome del principio della continuità dello Stato. Va ricordato che il caso dei bambini congolesi adottati dagli stranieri è stato al centro di una conversazione telefonica tra il presidente congolese, Joseph Kabila, e il suo omologo statunitense Obama. Diversi ambasciatori, da allora in poi, si sono rivolti al Ministero dell’Interno per fare avanzare l’analisi dei dossier.

 

Questo invece il testo dell’articolo pubblicato sul sito di africatime lunedì 18 maggio.

 

La RDC ha annunciato la fine del divieto di adozione dei bambini durante una giornata organizzata dall’ organismo autorizzato per l’ adozione Vivre en Famille, Champsecret (Orne).

È la fine di una lunga attesa per molte famiglie. Il vice capo di gabinetto del ministero di Genere, Famiglia e Bambini della Repubblica Democratica del Congo, la signora Berthe Kaya Bongo, ha annunciato ufficialmente la ripresa delle adozioni di bambini tra il suo Paese e il mondo.

Tutti i dossier d’adozione saranno nuovamente esaminati.

Un annuncio che ha generato tante emozioni soprattutto nelle famiglie adottive. Per alcune, sono passati quasi due anni da quando hanno ufficialmente adottato un bambino, che poi non ha potuto lasciare il Paese dopo l’istituzione della moratoria.

Il 25 settembre 2013 il governo della Repubblica democratica del Congo ha annunciato il divieto di adottare  bambini congolesi degli orfanotrofi nel suo territorio. La causa: uno scandalo venuto dagli Stati Uniti.

Diverse migliaia di procedure sono state quindi sospese.

Per l’associazione Vivre en Famille, le famiglie interessate dalla moratoria erano 135 per un totale di 160 bambini.

“Tutti i dossier di adozione saranno riconsiderati”, ha dichiarato Joska Me Kabongo, membro della Commissione Interministeriale per l’adozione internazionale.

Quest’ultimo  ha specificato che nei prossimi giorni si terrà a Kinshasa una conferenza stampa per ufficializzare l’annuncio.