Scandalo Unar. Gandolfini: “Sciogliere e rifondare Unar con personalità che coinvolgano le famiglie”. De Palo: “Inutile discutere, pensiamo agli altri discriminati”

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Le dimissioni di Spano sono il minimo scontato, ma il governo non pensi di assolversi gettando tutte le responsabilità su di lui. È da anni che l’Unar agisce ideologicamente fuori dal suo mandato originario. Lo denunciamo da tempo sempre inascoltati. Al di là della mancata trasparenza, ora noi vigileremo su quanto avverrà nella scuola, dove si è tentato di far entrare le associazioni lgbt accreditate all’Unar come agenzie per il contrasto alla discriminazione e al bullismo. In realtà si è tentata una vera colonizzazione secondo il gender”, afferma Massimo Gandolfini, presidente del Comitato promotore del Family day.

Per Gandolfini “questo Unar va sciolto e rifondato con persone dalla vita personale e sociale specchiata, che abbiano a cuore la famiglia – primo vero presidio di integrazione nella società, che educa a relazionarsi con l’altro – e la delicata innocenza dei bambini. Non ci spieghiamo perché, infatti, non si dia altrettanto credito alle associazioni familiari che vivono ogni giorno l’esperienza della genitorialità e dell’accudimento dell’infanzia”.

Teniamo massima attenzione anche su un altro tema di importanza fondamentale: l’adozione dei bambini – , conclude Gandolfini – . Solo una è la legge che conta: il diritto inviolabile di ogni minore ad avere un papà e una mamma. Attenzione a chi sta tramando contro questo diritto legittimando alchimie sociali come l’utero in affitto. Le famiglie italiane sono stufe di abusi ideologici”.

Sull’argomento interviene anche Gigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari: “Le immagini viste nel servizio delle Iene – commenta – sono talmente chiare ed evidenti che non c’è alcun bisogno di scontrarsi su visioni ideologiche differenti: non si possono finanziare con i soldi degli italiani progetti e/o associazioni di quel tipo“Occorre ricalibrare la mission dell’Unar su tutte le discriminazioni – conclude De Palo –, anche quelle verso le persone che non hanno la forza di far sentire la propria voce, in particolare i disabili, le donne, i giovani, le famiglie numerose, i padri separati, le vedove, gli immigrati che in questo Paese sono dimenticati da tutti”.