Scuola, stretta sulla condotta: con il 5 si è bocciati, con il 6 si studia d’estate

Con la riforma voluta dal governo, il comportamento pesa come una materia: bocciatura con l’insufficienza e compiti estivi anche con il 6. E provvedimenti disciplinari per tutti gli alunni sospesi da scuola

Dal prossimo anno scolastico, il comportamento degli studenti delle scuole superiori avrà un peso decisivo nella valutazione finale. Con l’approvazione in via preliminare di due decreti, che completano e specificano megio la legge 150 del 2024, già attualmente in vigore, si introduce una misura storica: l’insufficienza in condotta comporterà automaticamente la bocciatura per tutti gli studenti delle superiori, non più solo per quelli dell’ultimo anno.
Fino ad ora, la bocciatura per una condotta inferiore a 6 era prevista solo per le scuole medie e per i maturandi, che in caso di insufficienza non venivano ammessi all’esame di Stato. Ora la regola sarà estesa anche ai primi quattro anni delle superiori, in un’ottica di contrasto agli episodi di violenza fisica e psicologica nelle scuole, sia tra studenti sia nei confronti del personale scolastico.

Non solo bocciature, ma anche impegni formativi

Gli studenti che otterranno un 6 in condotta dovranno realizzare un elaborato scritto durante l’estate, una sorta di “compito di riparazione” incentrato su temi di cittadinanza attiva e riflessione sul comportamento. Per gli studenti dell’ultimo anno, l’elaborato sarà parte integrante dell’esame di maturità.
I decreti disciplinari introducono anche nuove regole sulle sospensioni. Quelle fino a due giorni prevedranno lo svolgimento di compiti aggiuntivi con finalità educative. Le sospensioni da 3 a 15 giorni comporteranno invece attività di volontariato o manutenzione scolastica. Nei casi più gravi, con sospensioni superiori ai 15 giorni, si prevedono percorsi di recupero con l’eventuale coinvolgimento dei servizi sociali o dell’autorità giudiziaria.
Si tratta di un giro di vite sulla condotta scolastica, con l’obiettivo dichiarato di responsabilizzare gli studenti e prevenire fenomeni di bullismo e violenza. Un cambiamento profondo che ridefinisce il peso del comportamento nel percorso formativo.

[Fonte: Il Post]