Senato. Aldo Di Biagio (Area popolare): “Il tracollo delle adozioni internazionali? La causa non è tanto la crisi economica, ma la farraginosa organizzazione e il modus operandi della CAI”

di-biagio4Le adozioni internazionali non sembrano essere tra le priorità di Matteo Renzi. Il settore, fino a qualche tempo fa fiore all’occhiello del nostro Paese, è in piena crisi, ma finora dal Governo non solo non sono state avviate iniziative di contrasto al calo delle adozioni, ma soprattutto non sono nemmeno arrivate le risposte a quesiti richiesti da politici sensibili.

Dopo tre mesi di inutile attesa, nella seduta che il Senato ha svolto il 13 maggio 2015, il senatore Aldo Di Biagio, firmatario dell’interpellanza numero 2-00249, ha preso la parola per sollecitare ulteriormente il Governo a rispondergli.

Riportiamo di seguito il testo integrale dell’intervento.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, a tre mesi dalla presentazione della mia interpellanza 2-00249 e a sei mesi dall’opaca vicenda dei bambini trasferiti in Congo, non sembra che dal Governo siano arrivati riscontri e chiarimenti di alcun tipo. Ritengo sia il caso di segnalare che le difficoltà e le opacità non si limitano al Congo, ma investono il Burundi, la Bielorussia ed altre realtà, nel totale silenzio delle istituzioni. Nel frattempo, il comparto delle adozioni internazionali sta subendo uno spaventoso tracollo, per ragioni che afferiscono non tanto alla fantomatica crisi economica, ma più semplicemente ad una farraginosa organizzazione e burocrazia «gestionale» – permettetemi di dire così – relativa al modus operandi della CAI. Infatti, a fronte di numerose e crescenti famiglie che vorrebbero adottare, le procedure concluse appaiono in netta riduzione. A questo punto, chiedo al Governo di dare dei riscontri alla mia interpellanza, anche in ragione degli elementi di estrema delicatezza tracciati, e nel contempo chiedo che riprenda quel discorso sull’avvio della riforma delle adozioni internazionali lasciato indefinito lo scorso anno dal ministro Boschi all’indomani della risoluzione della vicenda dei 31 bimbi congolesi rientrati in Italia. Su questo sarebbe auspicabile una presa di posizione chiara e rapida da parte del Governo.