Sessanta deputati firmano una mozione per sostenere le famiglie adottive

lia quartapelle200Un fondo speciale che copra i costi imprevisti causati da un inatteso allungarsi delle procedure adottive. E’ una delle azioni che oltre  sessanta parlamentari hanno proposto al Governo dopo la dolorosa vicenda delle coppie bloccate in Congo. Questa sofferenza ancora non risolta forse una cosa buona l’ha prodotta ed è aver acceso i riflettori sul pianeta adozioni. 

Per settimane gli organi di stampa hanno seguito il caso delle 26 famiglie impossibilitate a rientrare in Italia con i figli adottati, perché il governo di Kinshasa ha  sospeso il rilascio dei passaporti ai bambini adottati da famiglie occidentali, per controllare la regolarità degli iter adottivi dopo le notizie di alcuni scandali accaduti negli Stati Uniti.

Fuori dalle prime pagine dei quotidiani, in questi giorni le difficoltà delle adozioni internazionali sono oggetto di mozioni parlamentari che hanno l’obiettivo di indirizzare il Governo verso scelte politiche che facilitino le famiglie adottive.

Oltre alla mozione presentata da Paola Binetti  e altri esponenti del gruppo Per l’Italia, il 28 gennaio anche la deputata Pd Lia Quartapelle, insieme a sessanta colleghi di vari partiti,  ha depositato la mozione numero 1/00326, con la quale impegna il Governo ad adottare ogni iniziativa volta a reperire tutte le risorse necessarie per erogare i rimborsi relativi alle adozioni concluse nel 2011 e 2012.

Altra misura richiesta è quella di valutare l’opportunità di istituire presso la Presidenza del Consiglio dei ministri un apposito fondo che sostenga sul piano economico le coppie che subiscono l’inatteso allungarsi delle procedure quale conseguenza del blocco o della limitazione da parte del Paese di origine dei bambini delle procedure in corso.

Non solo. I parlamentari chiedono poi al Governo di rafforzare, nelle opportune sedi internazionali, le relazioni bilaterali e gli accordi negoziali in materia di adozioni internazionali, al fine di ridurre il più possibile il verificarsi di eventi di inattesa chiusura delle procedure internazionali di adozione, che provocano costi umani elevatissimi tanto nelle coppie che hanno intrapreso questo percorso, quanto soprattutto nei bambini.

Infine i deputati firmatari invitano il Governo a presentare entro sei mesi una relazione dettagliata al Parlamento sullo stato dell’arte delle relazioni in corso e degli accordi bilaterali sottoscritti e ratificati in questa materia, al fine di ottenere un quadro chiaro e aggiornato, che riduca il più possibile lo stato di incertezza delle procedure di adozione nei confronti di determinati Paesi e offra utili elementi al Parlamento in vista di una possibile riforma delle procedure in materia.  La speranza è che queste indicazioni non restino meri indirizzi, ma azioni politiche capaci di supportare concretamente le famiglie adottive.